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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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Autismo: spesso gli adulti non sono diagnosticati

La maggior parte dei casi di adulti affetti da autismo in Inghilterrra nel Regno Unito non sono diagnosticati e ignorano totalmente di avere questa malattia, è quanto afferma una nuova ricerca europea. Lo studio, pubblicato sulla rivista General Psychiatry, ha inoltre scoper...

La maggior parte dei casi di adulti affetti da autismo in Inghilterrra nel Regno Unito non sono diagnosticati e ignorano totalmente di avere questa malattia, è quanto afferma una nuova ricerca europea. Lo studio, pubblicato sulla rivista General Psychiatry, ha inoltre scoperto che l'autismo è più comune nei maschi, in particolare quelli che non hanno un'istruzione superiore e quelli che vivono in strutture di accoglienza. La ricerca, realizzata da ricercatori del Regno Unito, ha usato dati di uno studio generale sulla popolazione del 2007 sull'autismo in età adulta condotto dal team. Tale studio ha avuto la forma di un'indagine epidemiologica in due fasi su 618 persone. Nessuna delle persone cui è stato riscontrato l'autismo aveva idea di essere autistico o aveva avuto una diagnosi ufficiale di autismo o sindrome di Asperger. Usando la soglia raccomandata di un punteggio di 10 o più nell'ADOS (Autism Diagnostic Observation Schedule), l'1% della popolazione adulta è risultato affetto da un disturbo dello spettro autistico. Questo valore corrisponde alle statistiche esistenti sulla prevalenza della malattia tra i bambini, di appunto circa l'1 %: il che significa che il tasso in età adulta non è più alto rispetto a quello infantile. "È molto preoccupante che nessuno dei casi che abbiamo confermato, usando rigorosi metodi di valutazione diagnostica, fosse a conoscenza di avere questo disturbo o avesse avuto una diagnosi ufficiale," spiega il dottor Traolach Brugha dell'Università di Leicester, autore principale dello studio. Sottolinea però che questi casi erano per la maggior parte relativamente lievi, soltanto alcuni erano gravi. "Sappiamo che l'autismo grave, in particolare se accompagnato da disabilità di apprendimento, ha molte più probabilità di venire riconosciuto." Sebbene lo studio mostri persone cui il disturbo non viene diagnosticato, gli autori sottolineano di non aver trovato alcuna prova di un aumento nel numero di persone affette dalla malattia, smentendo il recente timore di un'"epidemia di autismo". Visto che i tassi di autismo sono risultati simili nelle persone di 16 e di 80 anni di età, questo suggerisce che il numero di persone che sviluppano la malattia non è cambiato molto nel corso degli ultimi 80 anni. Se il tasso di autismo fosse in aumento, i tassi sarebbero molto più bassi negli adulti più anziani e più alti nei bambini e nei giovani. Il dottor Traolach Brugha aggiunge: "In generale, i nostri risultati suggeriscono che l'incidenza non è né in aumento né in diminuzione nel tempo. Questo sostiene l'interpretazione secondo la quale i metodi di accertamento sono cambiati nei recenti studi sui bambini rispetto agli studi più datati nei quali i tassi riportati erano considerevolmente più bassi." Gli autori dello studio spiegano che l'autismo di sviluppa in conseguenza di diversi fattori genetici e ambientali che rimangono invariati; quindi qualsiasi cambiamento nei livelli di autismo nella popolazione riflette una migliore valutazione e diagnosi piuttosto che un fattore ambientale. L'idea dell'"epidemia di autismo" può essere spiegata da una maggiore conoscenza della sindrome. La mancanza di un collegamento tra autismo ed età è coerente con la teoria secondo la quale non c'è stato un aumento di incidenza e che le cause rimangono costanti. Poiché gli adulti autistici hanno maggiori probabilità di essere vittime di esclusione sociale, la ricerca sulla diagnostica di questo disturbo è fondamentale per tendere la mano a questi malati dimenticati dalla comunità.Per maggiori informazioni, visitare: University of Leicester: http://www2.le.ac.uk/

Paesi

Regno Unito

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