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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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L'acidificazione degli oceani fa perdere l'udito al pesce pagliaccio

Per i piccoli di pesce pagliaccio l'udito è una delle componenti più importanti del loro arsenale per la sopravvivenza nell'oceano - usano l'udito infatti per rilevare ed evitare le barriere coralline ricche di predatori durante il giorno. Una nuova ricerca, condotta da un t...

Per i piccoli di pesce pagliaccio l'udito è una delle componenti più importanti del loro arsenale per la sopravvivenza nell'oceano - usano l'udito infatti per rilevare ed evitare le barriere coralline ricche di predatori durante il giorno. Una nuova ricerca, condotta da un team internazionale di ricercatori, mostra però che questo importantissimo senso potrebbe essere minacciato dagli effetti dell'acidificazione dell'oceano. Il team, formato da ricercatori provenienti da Australia, Taiwan e Regno Unito, si è basato su lavori svolti in precedenza in questo campo che mostrano come i pesci possono perdere il senso dell'olfatto in conseguenza dell'acidificazione dell'oceano. Queste nuove scoperte, pubblicate sulla rivista Biology Letters, mostrano che anche l'udito è adesso motivo di preoccupazione. Il fenomeno dell'acidificazione dell'oceano è presente da quando si è cominciato a bruciare carburanti fossili su larga scala. Più della metà del CO2 prodotto dalla combustione dei carburanti fossili è assorbito dall'oceano e questo fa scendere il pH. Dall'inizio della Rivoluzione industriale, i livelli di pH dell'oceano si sono abbassati più velocemente che in qualsiasi altro momento negli ultimi 650.000 anni. Il team ha fatto queste scoperte dopo aver analizzato larve allevate direttamente dalla cova in ambienti con diversi livelli di CO2. Dopo 17-20 giorni, gli scienziati hanno monitorato come il pesce pagliaccio rispondeva a vari suoni che venivano da una barriera corallina ricca di predatori, come il suono di crostacei e di pesci. L'autore principale, il dott. Steve Simpson dell'Università di Bristol, spiega: "Abbiamo tenuto alcuni dei piccoli di pesce pagliaccio nelle condizioni odierne, con delle bolle di aria, e poi abbiamo fatto altri tre trattamenti nei quali abbiamo aggiunto del CO2 sulla base delle previsioni del Pannello intergovernativo sui cambiamenti climatici per il 2050 e il 2100. Abbiamo ideato un tipo di ambiente per l'esperimento che ci permetteva di emettere un rumore di scogliera attraverso un altoparlante sott'acqua per i pesci in laboratorio e abbiamo osservato le loro reazioni. I pesci allevati nelle condizioni odierne si allontanavano dal rumore dei predatori, quelli allevati nelle condizioni di CO2 previste per il 2050 e il 2100 invece non avevano alcuna reazione." I risultati mostrano che se le condizioni di CO2 previste per il 2050 e il 2100 si verificheranno, in appena un paio di decenni la capacità di sentire potenziali predatori potrebbe scomparire in uno dei più giovani e più vulnerabili abitanti dell'oceano. Rimane comunque da vedere se la specie si adatterà a queste nuove condizioni o no. "In questo esperimento abbiamo messo i pesci di oggi nelle condizioni di domani e gli effetti sono potenzialmente devastanti," commenta il dott. Simpson. "Non sappiamo però se, nelle prossime generazioni, i pesci sapranno adattarsi e impareranno a tollerare l'acidificazione dell'oceano. È un esperimento unidirezionale su scala globale e prevedere i risultati e le interazioni è molto difficile per la comunità scientifica." Inoltre, visto che le orecchie di questa specie di pesci si trovano sul retro della testa, i risultati suggeriscono che l'acidificazione dell'oceano influenza i sistemi sensoriali interni dei pesci oltre a quelli esterni. Questo comporta che se i livelli di pH continuano a scendere l'intero sistema sensoriale di un piccolo di pesce pagliaccio potrebbe essere interessato.Per maggiori informazioni, visitare: University of Bristol: http://www.bris.ac.uk/

Paesi

Australia, Taiwan, Regno Unito

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