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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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Uno studio mostra come i ritmi del cervello influenzano l'apprendimento

Una nuova ricerca condotta in Germania e negli Stati Uniti mostra che più ci si muove veloci, più si rafforzano i ritmi del cervello legati all'apprendimento. Pubblicati sulla rivista Public Library of Science (PLoS) ONE, i risultati aiuteranno gli scienziati a capire meglio c...

Una nuova ricerca condotta in Germania e negli Stati Uniti mostra che più ci si muove veloci, più si rafforzano i ritmi del cervello legati all'apprendimento. Pubblicati sulla rivista Public Library of Science (PLoS) ONE, i risultati aiuteranno gli scienziati a capire meglio come le funzioni del cervello sono strumentali nell'apprendimento umano e nella navigazione. I ricercatori, coordinati dal professor Mayank Mehta del Brain Research Institute dell'Università della California, Los Angeles (UCLA) negli Stati Uniti, ha scoperto che un segnale elettrico del cervello chiamato ritmo gamma, generato nell'ippocampo, ha un ruolo fondamentale per l'apprendimento e la memoria durante periodi di apprendimento e di concentrazione. I ricercatori hanno usato micro fili, 20 volte più sottili di un capello umano, e hanno raccolto quasi 100 gigabyte di dati al giorno per ottenere questi risultati. Più la velocità aumenta, più il ritmo gamma diventa forte. "Sappiamo che il ritmo gamma è controllato dall'attenzione e dall'apprendimento, ma adesso abbiamo scoperto che è anche governato da quanto veloce si corre," spiega il professor Mehta, autore anziano dello studio. "Questa ricerca fornisce un interessante legame tra il mondo dell'apprendimento e il mondo della velocità". Secondo il professor Mehta, l'ippocampo ha la capacità di registrare i fatti e gli eventi velocemente e rapidamente. I ricordi temporanei sono quindi conservati in altre zone del cervello quando segue il sonno. I danni dell'ippocampo infatti complicano il processo di apprendimento di nuove cose. Capire meglio come il cervello apprende, potrebbe portare allo sviluppo di nuove cure per le malattie neurologiche come l'epilessia e l'Alzheimer, sostengono i ricercatori. "Decifrare il linguaggio del cervello è una delle più grandi sfide mai affrontate dall'uomo," dice il ricercatore dell'UCLA. "Se riusciamo a interpretare queste oscillazioni del cervello, si potrebbe riuscire a intervenire in casi che vanno dai disturbi dell'apprendimento allo stress post-traumatico o persino a mitigare gli effetti del declino cognitivo nell'invecchiamento." Continua poi dicendo che nel cervello ci sono miliardi di neuroni responsabili della trasmissione di segnali elettrici e chimici. Le cellule nervose dell'ippocampo codificano informazioni di posizione spaziale, come lo spazio, attraverso punte che sono "gli impulsi appuntiti che costituiscono le sillabe del loro linguaggio". L'autore principale Zhiping Chen dell'UCLA dice: "Si può immaginare il cervello come una grande orchestra; il ritmo gamma è un violino che suona continuamente, punteggiato da punte neurali simili ai colpi di un tamburo." I segnali del cervello sono il risultato di ritmi multipli e punte neurali mischiati insieme e provenienti da varie regioni del cervello. Quello che gli scienziati devono fare è mettere insieme questi dati per mostrare il linguaggio del cervello e collegarlo al comportamento. "Le leggi biofisiche che governano un singolo neurone si conoscono abbastanza bene," dice il professor Mehta. "Quello che non si sa è come questi miliardi di neuroni interagiscono l'uno con l'altro e formano la mente." Il professor Mehta e i suoi colleghi studieranno il legame tra la psicologia e la neuroscienza. Chen, uno studente specializzando del gruppo di Mehta, dice: "Lo studio di come le singole cellule del cervello interagiscono può spiegare come si forma la coscienza. L'ippocampo è fondamentale per la navigazione. Le cellule dell'ippocampo codificano le informazioni sulla posizione, ma, per navigare, non basta sapere dove si è, è necessario sapere anche quanto veloce si sta andando. Le nostre conclusioni sono che ci deve essere un segnale cerebrale separato che codifica le informazioni sulla velocità." Hanno contribuito a questo studio esperti dell'Istituto di ricerca medica Max Planck di Heidelberg in Germania.Per maggiori informazioni, visitare: UCLA: http://www.ucla.edu/(si apre in una nuova finestra) Istituto di ricerca medica Max Planck: http://www.mpimf-heidelberg.mpg.de/english/institute/instUeberInstitut/instForschungsthemen/index.html(si apre in una nuova finestra) PLoS ONE: http://www.plosone.org/home.action(si apre in una nuova finestra)

Paesi

Germania, Stati Uniti