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Eurodeputati danno il via libera alle trattative sull'efficienza energetica dopo il voto storico della commissione ITRE del Parlamento europeo

I membri del Parlamento europeo (MEP) che siedono nella commissione Industria, ricerca e energia (ITRE) del Parlamento europeo (PE) hanno dato il loro assenso a obbiettivi vincolanti più forti per il 2020 riguardanti l'efficienza energetica. Il 28 febbraio, durante la loro ult...

I membri del Parlamento europeo (MEP) che siedono nella commissione Industria, ricerca e energia (ITRE) del Parlamento europeo (PE) hanno dato il loro assenso a obbiettivi vincolanti più forti per il 2020 riguardanti l'efficienza energetica. Il 28 febbraio, durante la loro ultima riunione, i MEP si sono accordati su una serie di emendamenti alla proposta direttiva sull'efficienza energetica (DEE) del 22 giugno 2011, e hanno inoltre preso la decisione eccezionale di avviare subito le trattative interistituzionali con il Consiglio dell'Unione europea. Tutti i MEP avranno la possibilità di votare il progetto di legge alla prossima sessione plenaria del PE a marzo. Le discussioni sulla DEE, l'ultima iniziativa faro di Europa 2020, sono state lunghe e complesse, con le parti interessate provenienti da industria e politica, ONG e mondo accademico che hanno tutte contribuito ad animati dibattiti. I diversi gruppi parlamentari nel PE si sono accordati su migliaia di emendamenti per giungere al progetto di risoluzione. Alla fine, 17 dei 18 emendamenti di compromesso sono stati finalmente adottati e la bozza finale è stata approvata con 51 voti a favore, 6 contrari e tre astensioni. La Commissione ha stimato che, se non viene adottata alcuna misura, l'UE raggiungerà solo la metà del suo attuale obbiettivo UE non vincolante di ottenere il 20% di risparmio di energia primaria nel 2020. L'efficienza energetica può aiutare a stimolare l'economia dell'UE riducendo la dipendenza dalle merci importate, creando posti di lavoro, liberando risorse finanziarie, accrescendo la competitività e riducendo le emissioni di gas serra. La commissione ITRE ha votato una serie di misure vincolanti per aiutare a rendere effettivo l'obbiettivo generale del 20%. Essi vogliono che gli Stati membri facciano dei piani concreti per ottenere risparmi energetici dell'80% nel settore delle costruzioni entro il 2050. Il MEP lussemburghese Claude Turmes del gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea ha guidato le trattative sulla DEE nel suo ruolo di relatore sul progetto di legge alla commissione ITRE. Turmes ha così commentato lo storico voto: "Questo voto è il più progressista che il PE abbia mai espresso su una norma riguardante l'efficienza energetica. Si è trattato di un giorno davvero importante poiché potrebbe rappresentare un cambio di marcia per la politica energetica in Europa. Ora dipenderà dalla disponibilità dei 27 governi UE ad aiutarci a costruire il futuro dell'Europa." Secondo la bozza del piano, agli Stati membri dell'UE verrà richiesto di fissare obbiettivi vincolanti nazionali sull'efficienza energetica e di risparmiare energia con strumenti specifici come il rinnovo degli edifici pubblici. La commissione ITRE ha inoltre dato il proprio sostegno per l'accantonamento dei sussidi dello schema di Scambio delle quote di emissioni dell'Unione europea (UE ETS); l'emendamento collegato permetterà alla Commissione europea di tagliare la distribuzione di permessi sul carbonio dalla fase 2013-to-2020 del UE ETS. Claude Turmes ha poi proseguito: "Questo voto è un segno importante che il Parlamento, con una maggioranza che comprende la maggior parte dei partiti politici, prende in seria considerazione l'aumento dei costi energetici e la povertà energetica. L'efficienza energetica offre la possibilità di creare posti di lavoro, in particolare nel settore delle costruzioni. Ora i governi sono davanti a una scelta: proteggere i cittadini dalla povertà energetica e creare molte opportunità di lavoro o permettere alle grandi industrie dell'energia di aumentare sempre più i loro profitti." Prima del voto ITRE, esperti di efficienza energetica provenienti dalla University of East Anglia (UEA) nel Regno Unito hanno pubblicato un nuovo rapporto in cui richiedevano nuovi obbiettivi per ridurre la domanda energetica in tutta la UE. Nel rapporto, pubblicato sotto gli auspici del progetto Build with CaRe, i ricercatori propongono di fissare un nuovo obbiettivo UE con una riduzione del 40% della domanda di energia primaria entro il 2050. Build with CaRe, che è in parte finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, riunisce enti locali e regionali, università e istituti da 10 regioni in 5 paesi nella regione del Mare del Nord e intende mobilitare tutte le forze affinché la progettazione di edifici efficienti dal punto di vista energetico diventi molto popolare.Per maggiori informazioni, visitare: Parlamento europeo: http://www.europarl.europa.eu/

Paesi

Lussemburgo

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