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Contenuto archiviato il 2023-03-16

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Scienziati creano "molecola trofeo" che potrebbe rivoluzionare l'industria nucleare

Alcuni ricercatori hanno creato una versione stabile di una "molecola trofeo" che per decenni ha eluso gli scienziati e potrebbe portare alla produzione di energia nucleare pulita. Scrivendo sulla rivista Science, il team, composto da scienziati delle università di Nottingha...

Alcuni ricercatori hanno creato una versione stabile di una "molecola trofeo" che per decenni ha eluso gli scienziati e potrebbe portare alla produzione di energia nucleare pulita. Scrivendo sulla rivista Science, il team, composto da scienziati delle università di Nottingham e Manchester nel Regno Unito, dimostra che si può preparare un composto terminale di uranio nitruro che è stabile a temperatura ambiente. Inoltre, dimostrano che il composto può essere immagazzinato in vasi in forma di polvere o cristalli. Lo studio è stato supportato in parte dal progetto UNCLE ("Uranium in non-conventional ligand environments"), finanziato dall'UE, che ha ricevuto una sovvenzione Starting Grant di 999.996 euro dal Consiglio europeo della ricerca (CER). I ricercatori riferiscono che la scoperta potrebbe avere implicazioni future per l'industria dell'energia nucleare, in quanto i materiali di nitruro di uranio possono potenzialmente essere una valida alternativa agli attuali combustibili di ossidi misti utilizzati nei reattori nucleari, dal momento che i nitruri presentano alte densità, e punti di fusione e conducibilità termica superiori. Inoltre, il processo che gli scienziati hanno utilizzato per creare il composto potrebbe offrire un percorso più pulito a temperatura inferiore rispetto ai metodi attualmente utilizzati. I precedenti tentativi di preparare tripli legami uranio-azoto hanno richiesto temperature fino a 5 Kelvin (-268 Celsius) - circa la temperatura equivalente dello spazio interstellare - ed è pertanto stata difficile la lavorazione e manipolazione, che richiede attrezzature specialistiche e tecniche. I nitruri di uranio sono di solito preparati tramite la miscelazione di diazoto o ammoniaca con l'uranio a temperature e pressioni elevate. Sfortunatamente, tuttavia, le condizioni estreme di reazione utilizzate nella preparazione introducono impurità che sono difficili da rimuovere, dicono i ricercatori. Negli ultimi anni gli scienziati hanno quindi concentrato la loro attenzione sull'utilizzo di metodi molecolari a bassa temperatura; ma tutti i tentativi precedenti sembrano aver eluso, piuttosto che affrontato l'obiettivo: i nitruri. Il metodo utilizzato in questo studio ha coinvolto l'utilizzo di un legante (una molecola organica legata a un metallo) dell'azoto molto "ingombrante" da avvolgere attorno al centro dell'uranio e creare una tasca protettiva per contenere il nitruro di azoto. Il nitruro è stato stabilizzato durante la sintesi dalla presenza di un catione sodio debolmente legato (ione positivo) che ha impedito al nitruro di reagire con altri elementi. Nella fase finale, il sodio è stato gentilmente allontanato, rimuovendolo dalla struttura e lasciando il triplo legame stabile nitruro di uranio finale. Il dottor Stephen Liddle dell'Università di Nottingham commenta: "Il bello di questo lavoro sta nella sua semplicità. Incapsulando il nitruro di uranio con un legante molto ingombrante di sostegno, stabilizzando il nitruro durante la sintesi con il sodio e poi sequestrando il sodio in condizioni blande, abbiamo potuto infine isolare il legame nitruro di uranio finale. "Una motivazione importante per realizzare questo lavoro è stata la voglia di comprendere la natura e la portata della covalenza nella sintesi chimica dell'uranio. Questo è fondamentalmente interessante e importante perché potrebbe aiutare nel lavoro per estrarre e separare il 2-3% di materiale altamente radioattivo dai rifiuti nucleari." Il professor Eric McInnes, dell'Università di Manchester aggiunge che la spettroscopia a risonanza paramagnetica elettronica (EPR), la tecnica utilizzata dal team per studiare materiali con elettroni spaiati, "può fornire informazioni dettagliate circa l'ambiente locale degli elettroni spaiati e questo può essere usato per comprendere la struttura elettronica dello ione uranio in questo nuovo nitruro". "Sembra che il nuovo nitruro si comporti diversamente dai materiali altrimenti analoghi e ciò potrebbe avere implicazioni importanti nel campo della chimica degli attinidi, che è di vitale importanza tecnologica e ambientale nel ciclo del combustibile nucleare", conclude.Per maggiori informazioni, visitare: Università di Nottingham: http://www.nottingham.ac.uk

Paesi

Regno Unito