Skip to main content
European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Notizie
Contenuto archiviato il 2023-03-16

Article available in the following languages:

Scienziati europei contribuiscono a una maggiore comprensione del genoma suino

Quasi 200 scienziati di tutto il mondo, tra cui importanti team europei, hanno condotto una ricerca sul genoma del maiale: i risultati hanno contribuito a individuare i geni utili per la produzione suina e hanno accresciuto le nostre conoscenze sulla salute, la scienza e la st...

Quasi 200 scienziati di tutto il mondo, tra cui importanti team europei, hanno condotto una ricerca sul genoma del maiale: i risultati hanno contribuito a individuare i geni utili per la produzione suina e hanno accresciuto le nostre conoscenze sulla salute, la scienza e la storia del maiale. Questa ricerca, pubblicata questo mese sulla rivista scientifica Nature, è finanziata da una serie di contributi: il progetto avanzato del Consiglio europeo della ricerca (CER) SELSWEEP ("Molecular characterization of genetic factors in the pig under selection during speciation, domestication and breeding") e i progetti europei collaborativi SABRE ("Cutting edge genomics for sustainable animal breeding") (Sesto programma quadro o 6° PQ) e QUANTOMICS ("From sequence to consequence: tools for the exploitation of livestock genomes") (Settimo programma quadro o 7º PQ). Il professor Alan Archibald dell'Istituto Roslin presso l'Università di Edimburgo, Regno Unito, uno degli autori principali dell'articolo, dice: "L'agricoltura in particolare ne trarrà vantaggio subito. L'industria del maiale ha un eccellente passato nell'adozione rapida di nuove tecnologie e conoscenze." Alcuni dei loro metodi di ricerca comprendevano il confronto del genoma di un comune maiale domestico, Sus scrofa domesticus, con quelli di 10 cinghiali selvatici - tutti provenienti da diverse parti dell'Europa e dell'Asia. I ricercatori hanno anche confrontato il genoma del maiale con quello di esseri umani, topi, cani, cavalli e mucche e hanno trovato somiglianze tra i maiali e gli esseri umani e un paio di differenze nette. I confronti tra i cinghiali selvatici asiatici ed europei ha rivelato significative differenze genetiche, risultato della loro separazione avvenuta circa 1 milione di anni or sono. Uno dei ricercatori principali dello studio, il professor Larry Schook dell'Università dell'Illinois, approfondisce questa diversità. "Sono stati separati così a lungo che la stirpe asiatica e quella europea sono quasi sotto-specie adesso e i cinghiali selvatici europei e asiatici hanno perso molto della loro diversità genetica circa 20.000 anni fa, probabilmente a causa di un evento di glaciazione globale." Il professor Martien Groenen della Wageningen University continua: "Avevamo prove di studi precedenti, ma questi studi si occupavano del DNA mitocondriale, una piccola molecola di DNA ereditata solo dalla madre. Con la sequenza completa del genoma di diversi cinghiali selvatici adesso abbiamo un quadro molto più chiaro di questi eventi." I ricercatori hanno scoperto anche che il maiale ha geni olfattivi più particolari degli umani, dei topi e dei cani. E mentre i maiali riescono a sentire con l'olfatto tutta una serie di cose che esseri umani e altri animali non sentono (per esempio i tartufi), il loro senso del gusto è ridotto. Questo è dovuto al fatto che i maiali hanno meno recettori del gusto amaro rispetto agli esseri umani e i geni coinvolti nella percezione dei sapori dolci e umami (che gli umani percepiscono come polposi) sono anch'essi diversi. La nuova analisi sostiene anche l'uso del maiale in studi delle malattie umane. In totale, ci sono 112 posizioni nelle quali la proteina suina ha lo stesso aminoacido, che è implicato in una malattia negli esseri umani. Il professor Martien Groenen osserva: "Sequenziando anche i genomi di altri 48 maiali, abbiamo identificato molte altre varianti genetiche implicate in malattie umane, il che indica il maiale come modello biomedico prezioso." Alcune delle aberrazioni di proteine che i maiali condividono con gli umani sono associate a obesità, diabete, dislessia, morbo di Parkinson e morbo di Alzheimer. Lo scopo di questa ricerca è fornire una serie di nuove strategie di allevamento per migliorare la salute e il benessere degli animali, ridurre il consumo di sostanze chimiche e di energia, minimizzare lo spreco di bestiame e l'inquinamento e massimizzare la sicurezza e la qualità degli alimenti.Per maggiori informazioni, visitare: Nature http://www.nature.com/news/pig-geneticists-go-the-whole-hog-1.11801 SABRE: http://www.sabre-eu.eu/Home/tabid/135/Default.aspx QUANTOMICS: http://www.quantomics.eu/

Articoli correlati