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Contenuto archiviato il 2023-03-23

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Prevedere il futuro del doping nello sport

Il doping nello sport non è una novità. Gli antichi atleti greci usavano delle pozioni stimolanti per fortificarsi. Stricnina, caffeina, cocaina e alcol venivano usati abitualmente dai ciclisti nel XIX secolo. Il maratoneta Thomas Hicks vinse la maratona dei Giochi olimpici de...

Il doping nello sport non è una novità. Gli antichi atleti greci usavano delle pozioni stimolanti per fortificarsi. Stricnina, caffeina, cocaina e alcol venivano usati abitualmente dai ciclisti nel XIX secolo. Il maratoneta Thomas Hicks vinse la maratona dei Giochi olimpici del 1904 con l'aiuto di uova crude, iniezioni di stricnina e dosi di brandy somministrate durante la gara. Durante il XX secolo il doping divenne sempre più comune, portando non solo a competizioni sleali, ma anche alla tragica morte di atleti di alto livello. L'Agenzia mondiale antidoping (AMA) venne creata 15 anni fa con la missione di promuovere, coordinare e monitorare la lotta contro il doping nello sport. Poiché i metodi e le sostanze usate nel doping diventano sempre più sofisticati, l'AMA si vede obbligata a monitorare rigorosamente le nuove innovazioni in fase di sviluppo nel campo della medicina. Parlando alla recente Innovation Convention della Commissione europea, il dott. Olivier Rabin, direttore scientifico dell'AMA ha voluto sottolineare questo punto. "Uno dei nostri compiti è quello di anticipare ciò che esisterà fra cinque o dieci anni. Le medicine esistenti solitamente non rappresentano un grande problema. Più interessanti sono i farmaci in fase di sviluppo da parte dell'industria farmaceutica, che potrebbero essere le cure di domani, ma alcuni dei quali potrebbero anche diventare i futuri agenti dopanti. Questo è il motivo per cui abbiamo creato dei collegamenti per collaborare con l'industria biofarmaceutica, volti a facilitare lo scambio di informazioni e a consentirci di ricevere informazioni confidenziali per sviluppare i test antidoping di domani". Un metodo che l'AMA ha tenuto d'occhio per un certo periodo, e che ha recentemente attirato una grande attenzione da parte dei media, è il doping genetico. Il doping genetico è il trasferimento all'interno dell'organismo di un gene, conosciuto come transgene, allo scopo di aumentare le prestazioni. Il doping genetico venne individuato dall'AMA oltre dieci anni fa come una delle possibili minacce che lo sport avrebbe dovuto affrontare. Il dott. Olivier Rabin fa notare: "Un esempio è l'Eritropoietina (EPO), che viene usata da diversi atleti per promuovere la produzione di globuli rossi nel sangue. Si tratta di un ottimo farmaco per curare chi soffre di anemia, ma a volte ne abusano gli atleti. Sappiamo che alcuni atleti potrebbero essere tentati di farsi iniettare un gene EPO, che alla fine darebbe loro una maggiore capacità di trasferire ossigeno nei loro muscoli e quindi molto probabilmente consentirebbe di aumentare le loro prestazioni. È una cosa che stiamo studiando con molta attenzione". Oggi il doping genetico è ancora in una fase piuttosto sperimentale ed è anche molto rischioso. Ci sono stati pazienti che sono morti durante dei protocolli di terapia genica. Ciò che è preoccupante, secondo il dott. Rabin, è che è ancora praticabile da quasi qualsiasi comune scienziato nel campo della biologia molecolare. "Si tratta di un rischio che riteniamo molto serio. Alcuni esperti con cui stiamo lavorando in giro per il mondo sono stati avvicinati da atleti o allenatori pronti a far trattare la loro intera squadra con la terapia genica, in particolare con IGF-1. Conosco un esperto che, dopo aver effettuato una presentazione, venne sommerso da email e chiamate che gli chiedevano in che modo le squadre potevano avere accesso alla sua tecnologia". L'AMA sta sviluppando gli strumenti per rilevare il doping genetico e altri metodi dopanti del futuro, in particolare strumenti per facilitare il trasferimento di informazioni. "In futuro, gli smartphone potrebbero essere usati come dispositivi medici. Alcuni di essi possono essere già usati per misurare la pressione sanguigna e monitorare il diabete. Questo fatto può essere valutato per quanto riguarda l'antidoping. Potrebbe essere semplice come chiamare un atleta e chiedergli di mettere un dito su un dispositivo connesso al suo smartphone, in modo da consentire di ottenere delle informazioni che potrebbero essere estremamente utili per quanto riguarda il rilevamento".Per maggiori informazioni, visitare: http://cordis.europa.eu/wire/index.cfm?fuseaction=article.Detail&RCN=43148&rev=0

Paesi

Belgio