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Contenuto archiviato il 2023-04-13

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Coltivare verdure nello spazio? Come produrre piante in condizioni inospitali

Alcuni ricercatori hanno testato con successo processi di coltivazione in Antartide. Il concetto di progettazione delle serre sarà di supporto alle missioni di esplorazione dello spazio.

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Quando il protagonista del film del 2015 «Sopravvissuto - The Martian» finì per improvvisare un’azienda agricola di patate sul pianeta rosso, molti si chiesero se qualcosa del genere potesse accadere nella vita reale. Coltivare verdure su Marte o sulla luna non è solo una curiosità fantascientifica: con il sostegno del progetto EDEN ISS, finanziato dall’UE, un gruppo di ricercatori ha prodotto una quantità significativa di frutta e verdura in Antartide sotto luce artificiale e senza terra. In una notizia dell’istituzione coordinatrice del progetto, l’agenzia spaziale tedesca (DLR), Hansjörg Dittus, membro del comitato esecutivo per la ricerca e la tecnologia spaziali, afferma: «Le future missioni spaziali con equipaggio a lungo termine richiederanno cibo prodotto localmente. EDEN ISS ha dimostrato la fattibilità di una serra spaziale in Antartide, dimostrando così che questa tecnologia potrebbe essere utilizzata anche per produrre cibo sulla Luna e su Marte». Nella stessa notizia, il ricercatore della DLR Paul Zabel afferma: «Nel complesso, abbiamo prodotto 268 chilogrammi di cibo in un’area di soli 12,5 metri quadrati in nove mesi e mezzo, compresi 67 chilogrammi di cetrioli, 117 chilogrammi di lattuga e 50 chilogrammi di pomodori». Ciò è sufficiente «per integrare la dieta di un futuro equipaggio di sei persone con circa un terzo di prodotti freschi coltivati sul posto», secondo Daniel Schubert, responsabile del progetto EDEN ISS, dell’Istituto di sistemi spaziali della DLR.

Consumare meno energia

I ricercatori sono riusciti a produrre un raccolto così grande con molta meno energia del previsto, come indicato nel comunicato stampa. «Il consumo energetico della serra durante la missione analogica antartica è stato in media di 0,8 chilowatt per metro quadrato di superficie coltivata, quindi meno della metà di quanto ipotizzato in precedenza per le serre spaziali, ossia 2,1 chilowatt per metro quadrato.» Grazie al successo dei test, gli scienziati hanno elaborato un nuovo concetto di progettazione per una serra spaziale che potrebbe essere lanciata a bordo di un razzo Falcon 9. «Lo spazio di coltivazione ammonterà a circa 30 metri quadrati, dunque quasi il triplo della superficie utilizzata nel container della serra antartica. Questo sistema consentirebbe di coltivare circa 90 chilogrammi di cibo fresco al mese, che corrisponde a mezzo chilogrammo di verdure fresche al giorno per ciascun astronauta in un equipaggio di sei membri», aggiunge Schubert. Nel comunicato stampa si legge: «Il concetto può anche essere combinato con un sistema di biofiltri (C.R.O.P.) il cui scopo è trattare i rifiuti biodegradabili e le urine per produrre una soluzione fertilizzante pronta all’uso per la coltivazione delle piante. Ciò renderebbe il concetto di serra un sistema di supporto vitale quasi completamente biogenerativo per futuri habitat sulla Luna». I partner del progetto sperano di utilizzare il concetto di serra EDEN ISS come base per ulteriori ricerche. Il progetto quadriennale EDEN ISS (Ground Demonstration of Plant Cultivation Technologies and Operation in Space for Safe Food Production on-board ISS e Future Human Space Exploration Vehicles and Planetary Outposts) è stato avviato per far progredire le tecnologie agricole in ambiente controllato per la coltivazione di piante in condizioni estreme, per l’esplorazione sia terrestre che spaziale. Il progetto si è concluso nel 2019, ma le missioni di ricerca sono state estese al 2021 in modo che anche altri scienziati possano beneficiare delle condizioni di forte isolamento dell’Antartide. Per ulteriori informazioni, consultare: sito web del progetto EDEN ISS

Paesi

Germania

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