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Cybersecurity and privacy dialogue between Europe and Japan

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L’UE e il Giappone elaborano congiuntamente raccomandazioni in materia di sicurezza informatica

Il Giappone e l’UE devono affrontare gli stessi problemi di sicurezza informatica e hanno collaborato insieme per risolverli.

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Al giorno d’oggi, praticamente tutto è online. Ciò include informazioni memorizzate e sistemi di controllo attivo. Al contempo però, qualsiasi cosa online è anche vulnerabile. Un problema fondamentale è che l’Europa non controlla la tecnologia che utilizza per gestire Internet. Gli europei utilizzano per lo più software commerciale standard. Pertanto, invece di controllare la tecnologia, l’UE sviluppa standard per certificare che tale software soddisfi le aspettative dell’UE. Il governo giapponese deve affrontare i medesimi problemi ed è quindi ragionevole che l’UE e il Giappone collaborino in materia di sicurezza informatica. Il progetto EUNITY finanziato dall’UE ha rappresentato l’UE in collaborazione con il Giappone per sviluppare nuove tecnologie per la sicurezza informatica e la privacy. Il progetto d’azione di coordinamento e di sostegno ha stimolato il dialogo, ha fatto conoscere le strategie e i risultati dell’UE e ha proposto raccomandazioni politiche.

Aumentare la visibilità delle PMI

«La sfida principale», afferma il coordinatore dell’EUNITY, il dottor Hervé Debar, «è stata quella di aumentare la visibilità delle attività dell’UE presso i responsabili decisionali giapponesi». I funzionari giapponesi sono a conoscenza delle nuove società di sicurezza informatica dell’UE, che offrono prodotti avanzati in mercati di nicchia. I giapponesi consentono a queste società di operare nel loro mercato. «Tuttavia», aggiunge il dottor Debar, «queste nuove società spesso non hanno la visibilità dei principali soggetti della sicurezza informatica dell’UE. I giapponesi vedono le start-up come integratori di sistemi, ma non necessariamente come fornitori di tecnologia». EUNITY ha cercato di cambiare il punto di vista giapponese sulle nuove società di sicurezza informatica dell’UE. Il progetto ha anche condiviso informazioni con i leader economici giapponesi sui sistemi di sicurezza informatica dell’UE. «Abbiamo organizzato due workshop ben riusciti», racconta il dottor Debar, «uno a Tokyo e l’altro a Bruxelles. I delegati hanno identificato le questioni più importanti per ampliare la collaborazione». Queste sono state documentate come una serie di otto raccomandazioni politiche dettagliate, riguardanti l’istruzione, la ricerca e lo sviluppo. La maggior parte delle raccomandazioni è offerta in combinazione con piani d’azione a breve e medio termine e, in alcuni casi, anche a lungo termine.

Nuove raccomandazioni politiche

I delegati hanno in primo luogo raccomandato l’istituzione di una cooperazione informatica istituzionale tra l’UE e il Giappone. Ciò comporterà l’istituzione di due autorità permanenti focalizzate a guidare la cooperazione. Inoltre, poiché le PMI devono far fronte a limitazioni di bilancio e alla mancanza di personale qualificato, la cooperazione sosterrà queste organizzazioni per ottenere strumenti di sicurezza informatica adeguati attraverso una piattaforma dedicata alle PMI. Entrambe le parti hanno inoltre convenuto di condividere le informazioni sulle minacce informatiche. Tuttavia, l’attuale quadro giuridico e tecnico è inadeguato per uno scambio continuo. Saranno pertanto adottati metodi, strumenti e formati di dati comuni. Molte aziende dipendono dai dati personali forniti dai clienti, ma tali dati richiedono un’attenzione particolare al momento del trasferimento. Il Giappone e l’UE hanno quindi convenuto di sviluppare un quadro giuridico adeguato per la condivisione dei dati. Le parti hanno inoltre convenuto di creare programmi di formazione comuni. Un’altra cosa da condividere sarà un database dell’Internet delle cose, che descriva in dettaglio le vulnerabilità, le migliori pratiche di protezione, nonché l’individuazione e la mitigazione delle minacce. Il Giappone e l’UE sosterranno la protezione informatica nei settori particolarmente vulnerabili, compresi i megadati, i programmi per le città intelligenti e l’Industria 4.0. La raccomandazione finale riguarda lo sviluppo di un quadro giuridico e politico sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale nella sicurezza informatica. Per quanto riguarda il futuro del progetto EUNITY, i membri del team continueranno a mantenere una stretta collaborazione con i partner giapponesi in materia di istruzione e ricerca. Sono previsti anche scambi di personale. Come risultato del lavoro di EUNITY, l’Europa e il Giappone saranno forniti degli strumenti adatti per lavorare insieme sulla sicurezza informatica. In futuro entrambe le regioni saranno meglio protette dalle minacce informatiche.

Parole chiave

EUNITY, sicurezza informatica, Giappone, tecnologia, raccomandazioni politiche, start-up, collaborazione, minaccia informatica, megadati

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