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Contenuto archiviato il 2024-04-19

Biodegradability of bioplastics: prenormative research, biorecycling and ecological impacts

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Processi innovativi per la bioplastica

I materiali da imballaggio sono una delle principali fonti di inquinamento. Tutti questi rifiuti non biodegradabili, infatti, sono dannosi per l'ambiente e, di conseguenza, per la salute umana. Poiché ciò costituisce un grave problema all'interno dell'Unione europea, un gruppo di ricerca ha elaborato un metodo per testare la biodegradabilità della bioplastica (l'alternativa alla comune plastica), utilizzando particolari colture di microrganismi.

I materiali da imballaggio, come la plastica, sono una costante della nostra vita quotidiana, eppure proprio la plastica costituisce una delle principali minacce per l'ambiente. Per far fronte a questa grave situazione nell'UE, consumatori e politici dovrebbero promuovere attivamente l'utilizzo della bioplastica, ovvero di materiali da imballaggio biodegradabili. La bioplastica è una vantaggiosa alternativa alla normale plastica poiché può essere trasformata in compostato senza inquinare e permette di evitare la produzione di rifiuti semi-permanenti che, se gettati via dissennatamente, finiscono per imbrattare le spiagge, i boschi o i bordi delle strade. Il termine "bioplastica" comprende una vasta gamma di materiali con diverse caratteristiche chimiche, non tutti biodegradabili allo stesso modo. Pertanto, è necessario disporre di adeguate tecniche di valutazione in grado di determinare con precisione il livello di biodegradabilità della plastica. A tal fine, un consorzio di ricercatori belgi, tedeschi, svizzeri e italiani ha ideato una serie di test in vitro rapidi e innovativi, basati sull'utilizzo di culture di microrganismi capaci di determinare la biodegradabilità della plastica. In realtà, il consorzio ha scoperto alcuni microrganismi specifici capaci di degradare la bioplastica e in seguito li ha utilizzati per progettare dei test in vitro standardizzati che consentono di verificare rapidamente la biodegradabilità del materiale. La versatilità è un'ulteriore caratteristica di questi test, capaci di esaminare diversi tipi di bioplastica, come i poliidrossialcanoati, il policaprolattone, i materiali plastici a base di policaprolattone (MaterBi), i poliesteri sintetici (Bionolle) e i poliuretani. In sostanza, questi test innovativi potrebbero rivelarsi essenziali per garantire la biodegradabilità ottimale dei materiali bioplastici e, di conseguenza, la conservazione dell'ambiente.

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