L'espansione del nanomondo
La portata delle applicazioni per i nanomateriali è apparentemente infinita. Il salto dalla dimensione micro a quella nano, che include particelle in nano-scala di dimensione 1-100 nm, è accompagnato da un comportamento radicalmente diverso delle particelle, compresi molti effetti di meccanica quantistica. Anche l'interazione con i biomateriali durante le attività catalitiche crea nuove proprietà che possono essere sfruttate. Un progetto finanziato dall'UE, NACBO ("Novel and improved nanomaterials, chemistries and apparatus for nanobiotechnology"), mirava a sviluppare e commercializzare nuovi nanomateriali. Le industrie target includevano i settori della scienza dei materiali, della chimica e il supporto di sistemi hardware. Le applicazioni più comuni riguarderebbero la diagnostica molecolare in biologia, sanità, chimica, ingegneria dei processi e ambiente. I ricercatori di NACBO hanno lavorato con elementi costitutivi di carbone, magnetite e silice, e introdotto nuovi metodi chimici collegati a immobilizzazione, attivazione e formazione superficiale. Il team si è concentrato sui polimeri a base di carbazolo, utilizzabili tra l'altro per dispositivi fotovoltaici biologici. Anche i dendrimeri, così chiamati per le numerose ramificazioni, hanno costituito la base per la fabbricazione sicura ed economica di materiali funzionali in nano-scala. Le applicazioni includono dot quantici, per la marcatura fluorescente invisibile di oggetti, da usare per esempio in medicina legale, e acidi nucleici fluorescenti modificati per contrasto e identificazione. Sotto il microscopio di NACBO sono passati anche nuovi metodi per unire nuovi sintoni monomerici a base di nucleosidi per assemblare acidi nucleici. Le nanotecnologie hanno un potenziale enorme per i controlli nella diagnostica sanitaria e nella qualità degli alimenti e dell'ambiente in generale. NACBO si è concentrato sulla progettazione e selezione di ligandi per l'immobilizzazione di nanomateriali con scopi di rilevamento. Per sviluppare ulteriormente nuovi materiali nanotecnologici, NACBO ha testato l'hardware appropriato con le nuove nanomolecole e i nuovi metodi, sia in vitro che su orgnismi viventi interi. Le procedure di diagnosi ambientale basate sui biosensori, biochip e bioarray sono state migliorate, come anche le tecniche di imaging quali la risonanza magnetica. NACBO ha istituito un centro di eccellenza nella ricerca e nello sviluppo (R&S) rispetto a specifiche aree delle nanotecnologie. Il progetto è riuscito a riunire gli sforzi di ricerca di industrie, fornitori di servizi, agenzie governative e ricercatori accademici provenienti da Cina, Europa, Israele e Russia.