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Posizione degli Stati Uniti sul cambiamento climatico: prime reazioni del Commissario all'ambiente

La Sig.ra Ritt Bjerregaard, Commissario europeo all'ambiente, ha manifestato la propria delusione per la posizione assunta dagli Stati Uniti riguardo al cambiamento climatico. Tale posizione è stata delineata dal Presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, in un discorso tenut...

La Sig.ra Ritt Bjerregaard, Commissario europeo all'ambiente, ha manifestato la propria delusione per la posizione assunta dagli Stati Uniti riguardo al cambiamento climatico. Tale posizione è stata delineata dal Presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, in un discorso tenuto il 26 ottobre 1997. Sebbene si riconosca chiaramente la necessità di un intervento, i contributi statunitensi all'ulteriore discussione non hanno corrisposto alle aspettative. Reagendo alla posizione statunitense, la Sig.ra Bjerregaard ha affermato: "Sono delusa per il bassissimo livello delle ambizioni degli Stati Uniti. Questa non è una risposta adeguata ai problemi globali del cambiamento climatico". Il Commissario Bjerregaard, inoltre, ha sottolineato che "la Convenzione sul cambiamento climatico, adottata nel corso del Vertice sulla Terra tenutosi a Rio nel 1992, già esorta i paesi industrializzati a stabilizzare le emissioni, entro il 2000, ai livelli del 1990. Quindi, la posizione statunitense di raggiungere questo obiettivo intorno all'anno 2010 rappresenta un significativo passo nella direzione sbagliata. La conferenza di Kyoto sta quasi del tutto fissando per legge gli obiettivi delle emissioni e dovrebbe chiaramente migliorare la Convenzione. Al contrario, gli Stati Uniti cercano di indebolirla notevolmente, anche se sono responsabili di quasi il 25% delle emissioni totali di gas ad effetto serra". Il Commissario Bjerregaard ha anche richiamato alla mente la risoluzione adottata dalla "Union of Concerned Scientists", presentata al Presidente Clinton il 30 settembre 1997 nel corso di un vertice scientifico sul cambiamento climatico. La risoluzione contiene affermazioni di questo genere: "La minaccia di un aumento di temperatura globale è molto reale ed è necessario intervenire immediatamente". "C'è una sola scelta responsabile: agire adesso". "Questo è un invito a svegliarsi rivolto ai leader mondiali". Il Commissario Bjerregaard ha ribadito il proprio sostegno a questa dichiarazione di consenso di fondamentale importanza e ha sollecitato tutte le parti contraenti della Convenzione "a considerare attentamente e rispettare questo parere scientifico sulle conseguenze devastanti del riscaldamento globale indotto dall'uomo". Il Commissario ha respinto le remote accuse che la posizione dell'UE fosse "ingiustificata" o "troppo ambiziosa" o "non realistica". La Sig.ra Bjerregaard, in particolare, ha fatto riferimento alla comunicazione sul cambiamento climatico adottata dalla Commissione il 1° ottobre 1997, la quale dimostra "che la posizione di negoziato dell'UE, attestata su una riduzione del 15% delle emissioni di tre gas ad effetto serra, è un obiettivo fattibile dal punto di vista tecnico e gestibile da quello economico". Il Commissario ha aggiunto che "si deve fare e si può fare, purché ci sia la volontà politica. Questo vale per l'UE. Non ditemi che gli altri paesi industrializzati non possano fare lo stesso". La Sig.ra Bjerregaard ha sottolineato l'esigenza di raggiungere un risultato a Kyoto, ma ha aggiunto: "ora gli Stati Uniti si trovano in difficoltà non avendo rispettato i propri obblighi, nel quadro della Convenzione, di stabilizzare nel 2000 le emissioni di gas ad effetto serra ai livelli del 1990". Infine, il Commissario Bjerregaard ha ricordato l'intervento del Presidente Clinton nel corso del secondo Vertice sulla Terra, tenutosi a New York nel giugno di quest'anno, dove ha lodato la posizione dell'UE affermando: "Porteremo alla Conferenza di Kyoto, a dicembre, un forte impegno americano per limiti realistici e vincolanti che ridurranno in modo significativo le nostre emissioni di gas ad effetto serra".

Paesi

Stati Uniti

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