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Contenuto archiviato il 2023-03-24

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Tendenze scientifiche: Le allergie moderne potrebbero essere il risultato dell’incrocio tra umani e Neanderthal

Secondo due studi pubblicati sull’American Journal of Human Genetics, l’incrocio tra umani antichi e uomini di Neanderthal, avvenuto oltre 40 000 anni, fa potrebbe aver lasciato gli esseri umani moderni più vulnerabili alle allergie. Gli studi mettono in evidenza anche come tre geni particolari ereditati dagli uomini di Neanderthal siano fondamentali per la risposta immunitaria umana.

Studi precedenti hanno mostrato che 1-6 % dei genomi eurasiatici moderni è stato ereditato sia dagli uomini di Neanderthal che dai denisovani, una specie che viveva in Siberia. I due nuovi studi mostrano che i tre geni specifici in questione (il gruppo TLR6-TLR1-TLR10), essenziali per la risposta immunitaria dell'organismo, probabilmente si sono diffusi negli umani moderni quando piccoli gruppi di essi lasciarono l’Africa per spostarsi in Eurasia e si incrociarono sia con uomini di Neanderthal che con uomini di Denisova. Gli uomini di Neanderthal e di Denisova avevano già passato 200 000 anni di adattamento alla vita in Eurasia e avevano sviluppato sistemi immunitari in grado di combattere efficacemente i patogeni locali, un vantaggio evolutivo che gli uomini moderni africani non avevano e acquisirono in seguito. Gli uomini di oggi però, che hanno ereditato questi geni, sono anche più vulnerabili a un sistema immunitario eccessivamente sensibile e hanno conseguentemente maggiori probabilità di avere asma, febbre da fieno e altre allergie. Studiando il DNA umano moderno raccolto dal 1 000 Genomes Project, un team dell‘Istituto Max Planck di antropologia evolutiva a Leipzig, Germania, ha scoperto che questi geni hanno ancora un ruolo attivo nell’“immunità innata” degli umani. Il team ha osservato quanto fossero comuni i tre geni nelle persone di tutto il mondo. Di questi tre geni, due si avvicinavano molto al DNA dell’uomo di Neanderthal, il più comune dei quali si trovava in tutti gli esseri umani non africani, mentre il secondo compariva solo nella struttura genetica degli asiatici. Il terzo gene, che è molto più raro, e simile al DNA denisovano, è stato trovato solo in un piccolo numero di partecipanti asiatici. “Un piccolo gruppo di umani moderni che vivono in Africa non sono portatori di una grande variazione genetica,” ha detto la dott.ssa Janet Kelso, responsabile della ricerca. “È possibile adattarsi mediante mutazioni, ma se ci si incrocia con la popolazione locale che è già lì, si possono ottenere direttamente alcuni di questi cambiamenti che permettono di adattarsi.” I risultati ottenuti dalla dott.ssa Kelso sono stati confermati nel secondo studio pubblicato, nel quale gli scienziati dell’Istituto Pasteur a Parigi, sotto la guida del dott. Lluis Quintana-Murci, hanno scoperto che gli stessi tre geni sono prevalenti negli esseri umani moderni anche quando si confronta il DNA del 1 000 Genomes Project con genomi umani antichi. Anche se l’eredità genetica degli uomini di Neanderthal e di Denisova sembra essere una risposta immunitaria più forte, c’è un compromesso che riguarda l’aumento del rischio di reazioni allergiche, come spiega la dott.ssa Kelso: “Si ha una maggiore reattività a potenziali patogeni, ma anche, come conseguenza di ciò, una maggiore reattività a cose che non sono patogene, come il polline e il pelo degli animali domestici.”

Paesi

Germania, Francia

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