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Contenuto archiviato il 2023-03-24

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Tendenze scientifiche: Come il cambiamento climatico ha probabilmente ucciso l’ittiosauro

Un team multinazionale di scienziati ha affermato che i leggendari cugini acquatici dei dinosauri, gli ittiosauri, si estinsero a causa di un marcato cambiamento nel clima della Terra.

Per generazioni i bambini (e molti adulti) sono stati affascinati dal mistero di cosa abbia causato l’estinzione di massa dei dinosauri e di altri animali preistorici. Anche se i paleontologi hanno delle solide teorie per alcune delle più importanti estinzioni nella storia della Terra, con la più famosa che è quella dell’asteroide che ha colpito il pianeta circa 65 milioni di anni fa, vi sono alcune specie famose la cui estinzione lascia ancora perplessi gli scienziati. L’ittiosauro marino è una di queste. Dal Triassico al tardo periodo Cretaceo, mentre i dinosauri dominavano la terraferma, gli oceani della Terra ospitavano molte specie differenti di ittiosauro. Essi si nutrivano principalmente di pesci e calamari e avevano sviluppato dei corpi affusolati, simili a quelli dei delfini, creati per essere veloci. Essi raggiunsero il loro apice nel periodo Giurassico e poi scomparvero nel Cretaceo, parecchi milioni di anni prima dell’estinzione dell’ultimo dinosauro. Teorie poco convincenti sull’estinzione dell’ittiosauro Gli scienziati hanno proposto un gran numero di teorie, principalmente concentrate sulla disponibilità del cibo degli animali, per spiegare la sorte degli ittiosauri, ma nessuna di esse è riuscita a convincere la maggioranza della comunità scientifica. Un’ipotesi è che essi siano stati sconfitti nella competizione per il cibo da altri predatori marini, mentre un’altra afferma che essi morirono di fame a causa di un’estinzione di massa della loro preda principale. Adesso un team di scienziati provenienti da Belgio, Francia, Russia e Regno Unito ha avanzato l’ipotesi che fu probabilmente il cambiamento climatico durante il periodo Cretaceo a causare uno sconvolgimento negli ecosistemi marini e a segnare la tragica fine degli ittiosauri. Le loro scoperte sono pubblicate nella rivista “Nature Communications”. I ricercatori hanno esaminato le raccolte museali e la letteratura scientifica che descrive i reperti fossili di ittiosauro, e hanno sviluppato un albero genealogico del tutto aggiornato e dettagliato delle molte specie di ittiosauro che sono esistite nel corso dei milioni di anni in cui questi animali hanno popolato la Terra. Essi hanno quindi effettuato un’analisi per studiare i collegamenti tra tutte le differenti specie e il modo in cui esse si sono evolute nel tempo. Una delle loro prime conclusioni è stata che l’ipotesi basata sulla competizione non si accordava del tutto con le conoscenze disponibili relative agli animali. Essi non sono stati in grado di individuare un animale esistito nello stesso periodo che potesse aver avuto la capacità di sconfiggere gli ittiosauri nella competizione per il cibo. Essi hanno inoltre scartato la teoria che l’estinzione della loro principale fonte di cibo, una creatura simile a un calamaro chiamata belemnite, fosse la causa principale della scomparsa degli ittiosauri, per via della grande diversità degli ittiosauri come gruppo. Il cambiamento climatico e il suo impatto sull’ecosistema marino del Cretaceo Ampliando il raggio delle loro ricerca e conducendo più test per scoprire quale tipo di cambiamenti ambientali potrebbero meglio fornire indizi relativi a questo mistero, i ricercatori hanno scoperto che le variazioni climatiche estreme nel tardo Cretaceo erano gli indicatori più forti. Esistono forti prove geologiche e fossili che vi fu un grande sconvolgimento ambientale circa nel periodo in cui gli ittiosauri iniziarono per la prima volta a diminuire, caratterizzato da temperature fluttuanti del mare e cambiamenti chimici nell’oceano. “I nostri risultati supportano una crescente raccolta di prove che indica come i livelli e le temperature del mare in aumento riorganizzarono completamente gli ecosistemi marini circa 100 milioni di anni fa,” ha detto il principale ricercatore, il dott. Valentin Fischer dell’Università di Liegi in Belgio, e dell’Università di Oxford nel Regno Unito. “Gli ittiosauri non furono in grado di adattarsi [perché] essi si stavano evolvendo molto lentamente durante gli ultimi 50 milioni di anni del loro regno. Quando l’ambiente cambiò rapidamente, essi non riuscirono a stare dietro a questo cambiamento.” Quando gli ittiosauri furono infine tutti estinti, il paesaggio marino era notevolmente cambiato ed era caratterizzato da temperature più alte, una mancanza di calotte polari ghiacciate e bassi livelli di ossigeno. Queste condizioni mutevoli sono in correlazione con la successiva estinzione di altri rettili marini ben conosciuti, come ad esempio i mosasauri. “Anche se i livelli e le temperature del mare crescenti evidenziati nei reperti fossili in tutto il mondo potrebbero non aver influito direttamente sugli ittiosauri, dei fattori collegati come ad esempio cambiamenti nella disponibilità del cibo, rotte migratorie, concorrenti e luoghi di nascita sono tutti possibili elementi chiave che probabilmente si sono verificati congiuntamente e hanno portato gli ittiosauri all’estinzione,” ha aggiunto il dott. Fischer. Quindi, anche se altri rettili marini sono riusciti ad andare avanti più a lungo, purtroppo per lo sfortunato ittiosauro la sua vita si è conclusa. Comunque, questi risultati evidenziano che la loro scomparsa potrebbe non essere stata affatto spettacolare, ma si inserì semplicemente in una serie molto più ampia di cambiamenti che ebbero luogo sulla Terra in quel periodo, causati principalmente dal cambiamento climatico e dal suo impatto sugli ecosistemi degli oceani.

Paesi

Belgio, Francia, Russia, Regno Unito

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