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Presentato il più grande impianto di produzione di nanomateriali al mondo

Il progetto SHYMAN mira a far affermare la sintesi idrotermale continua quale processo più flessibile e sostenibile per creare nanomateriali su scala industriale. Dopo aver dimostrato questo potenziale in laboratorio, il progetto ha ora annunciato l’apertura della sua prima struttura a Nottingham.

“Questa nuova struttura apre la strada a una notevole quantità di nuove opportunità per noi,” ha detto il prof. Ed Lester, coordinatore tecnico di Promethean Particles. Questa azienda derivata dell’Università di Nottingham è incaricata del funzionamento del nuovo impianto, che in base alle previsioni dovrebbe produrre ogni anno oltre 1 000 tonnellate di nanomateriali. Il costo di produzione è minore rispetto a quello di altre strutture e ci si aspetta che il metodo di produzione scelto, ovvero la sintesi idrotermale continua, abbia un impatto persino su quei mercati per i quali i prezzi di vendita erano stati finora un ostacolo. “Molte aziende in un’ampia gamma di settori ci hanno già manifestato il loro interesse. Dalla sanità, dove le nanoparticelle possono essere usate nei rivestimenti per i dispositivi medici, ai tessuti avanzati, dove i nanomateriali possono aggiungere resistenza e flessibilità al tessuto, e nei sistemi elettronici stampati, poiché siamo in grado di stampare materiali come ad esempio il rame,” ha proseguito il prof. Lester. Solvay, Fiat, PPG e Repsol sono tra le grandi aziende già pronte a beneficiare dei prodotti dell’impianto. Per raggiungere questi notevoli livelli di produzione, l’impianto dipende in particolare dalle pompe ad alta pressione a tre pistoni fabbricate da Cat Pumps. Queste pompe, grazie la creazione della pressione continua e del flusso fluido necessari per ottenere una produzione continua, hanno aiutato il consorzio formato da 18 membri a superare le questioni ingegneristiche relative alla miscelazione del fluido riscaldato con il flusso del sale metallico acquoso. Un’altra tecnologia abilitante è il Nozzle Reactor, una progettazione personalizzata che usa i vortici indotti dal galleggiamento per produrre uno scenario “ideale” di mescolamento in una configurazione concentrica con un tubo all’interno di un altro tubo, in cui il tubo interno presenta un ugello aperto. Questa tecnologia consente a Promethean Particles di migliorare sensibilmente riproducibilità e affidabilità, controllando allo stesso tempo proprietà delle particelle quali dimensioni, composizione e forma. Si punta sulla sintesi idrotermale Iniziato nel 2012, SHYMAN si è basato sull’osservazione che la sintesi idrotermale presentava numerosi vantaggi rispetto alle alternative: essa non fa ricorso a sostanze chimiche nocive, usa una chimica relativamente semplice che dipende da precursori economici, consente un facile trattamento a valle, può evitare l’agglomerazione e consente una distribuzione circoscritta e ben controllata di dimensioni e forma. L’ottimizzazione della sintesi idrotermale è stato l’obbiettivo principale dell’Università di Nottingham negli ultimi 14 anni, e SHYMAN ne è il culmine: il progetto è iniziato con lo sviluppo di reattori su piccola scala, seguiti da un reattore su scala pilota 30 volte più grande. Il reattore che rappresenta il cuore del nuovo impianto di produzione è 80 volte più grande di quest’ultimo e presenta quattro pompe Cat Pumps Model 3801 ad alta pressione a tre pistoni. “Questo è un periodo molto eccitante per Promethean Particles,” ha detto la dott.ssa Susan Huxtable, direttrice della gestione dei diritti di proprietà intellettuale e della commercializzazione all’Università di Nottingham. “La nuova struttura apre loro la strada a innumerevoli opportunità per vendere i loro servizi in nuovi mercati in tutto il mondo. Questo è un grande esempio di come molte delle tecnologie sviluppate dagli accademici qui all’Università di Nottingham potrebbero portare dei benefici sia all’industria che alla società.” Per maggiori informazioni, consultare: Sito web del progetto

Paesi

Regno Unito

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