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Contenuto archiviato il 2023-04-03

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Un sensore nello smartphone per controllare il vostro alito… e rilevare istantaneamente le malattie

Si è detto che passare troppo tempo su uno smartphone possa avere un impatto negativo sullo sviluppo del cervello o che possa persino causare un danno al collo. Ma aspettate prima di buttarlo via. Un progetto finanziato dall’UE sta lavorando sulla reputazione degli smartphone per quanto riguarda la salute sviluppando “Sniffphone” – un modulo in grado di analizzare il fiato dell’utente per rilevare fino a 17 malattie diverse.

Ultimamente la tendenza è aggiungere sensori agli smartphone e adesso gli ultimi modelli sono in grado di rilevare cambiamenti di temperatura, umidità, gestualità o luce. C’è però una cosa che questi dispositivi non sono ancora in grado di fare: analizzare il vostro alito. Anche se sono già stati commercializzati dispositivi in grado di rilevare il livello di alcool e mostrarlo su uno smartphone, l’uso della tecnologia di analisi del fiato nella sua piena potenzialità sarebbe una funzione straordinaria sia per i produttori di smartphone che per gli sviluppatori di applicazioni. Una tecnologia chiamata “Na-Nose” potrebbe essere il Santo Graal tanto cercato. Presentato in uno studio pubblicato su ACS Nano a dicembre 2016, il dispositivo è in grado di rilevare le caratteristiche chimiche dei composti organici volatili (COV) esalati nel fiato dei pazienti. Il nuovo studio non solo dimostra per la prima volta che malattie specifiche possono essere collegate a tali caratteristiche chimiche, ma dimostra anche che Na-Nose può usare nanoparticelle di oro e nanotubi di carbonio per diagnosticare fino a 17 diverse malattie tra cui i primi stadi di alcune forme di cancro. La storia di Na-Nose comincia 10 anni fa, quando l’ingegnere Hossam Haick entra a far parte di Technion, l’Istituto di tecnologia israeliano e qui inizia a sviluppare uno strumento di screening composto da due parti: una scatola da scrivania con un tubo nel quale una persona può espirare, inviando il proprio fiato su una fila di sensori, e un computer collegato provvisto di un software per l’apprendimento automatico e programmato per riconoscere degli schemi nelle rilevazioni dei sensori. I sottili strati di nanoparticelle di oro o di nanotubi di carbonio della fila di sensori sono rivestiti da leganti organici. Quanto i COV esalati si legano a tali leganti, la resistenza elettrica tra le nanoparticelle o i nanotubi cambia. Il segnale che ne risulta è inviato a un computer che usa un software di riconoscimento di schemi per determinare se il segnale corrisponde a una particolare malattia. Il dispositivo era stato programmato per riconoscere oltre 23 malattie, in seguito il team di Haick lo ha testato su oltre 8 000 pazienti per insegnare al software come distinguere tra la malattia e i fattori di confusione, come la contaminazione, l’età, il genere, la malattia di fondo e la geografia. L’anno scorso, Haick aveva già dimostrato che questo strumento potrebbe rilevare il tumore gastrico in uno studio in cieco con una precisione del 92-94 %. Con questo nuovo studio, ha portato le cose un passo più avanti usando Na-Nose per rilevare e distinguere tra 17 malattie diverse nel fiato di 1404 soggetti in cinque paesi. Il prossimo passo adesso consiste nel miniaturizzare il dispositivo abbastanza da poterlo inserire negli smartphone entro agosto 2018, grazie ai finanziamenti nell’ambito del progetto SNIFFPHONE di Orizzonte 2020. “Il nostro obiettivo è scoprire la malattia in uno stadio precoce in modo da garantire un tasso di sopravvivenza maggiore,” dice Haick. Per maggiori informazioni, consultare: Sito web del progetto

Paesi

Israele

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