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Contenuto archiviato il 2023-04-12

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Tendenze scientifiche: Una luna di Saturno potrebbe ospitare la vita.

La scoperta di molecole complesse su una delle lune di Saturno suggerisce che questo satellite potrebbe ospitare la vita.

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Da anni, la comunità scientifica esplora i confini della galassia, alla ricerca di esopianeti con segnali di vita aliena. La risposta, invece, potrebbe essere proprio qui, nel nostro sistema solare. Nel 2017, la NASA ha fornito nuove prove a sostegno dell’ipotesi che uno dei due luoghi più probabili in cui trovare vita oltre la Terra fosse Encelado, una delle lune di Saturno. In termini di ambiente potenzialmente abitabile, questa luna, che ospita un oceano, ha quasi tutti gli ingredienti chiave per la vita come la conosciamo. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista «Nature», Encelado soddisferebbe tutti i requisiti di base per ospitare la vita. Un team di ricercatori guidato dal dott. Frank Postberg dell’Università di Heidelberg, in Germania, ha fondato le sue scoperte sui dati raccolti dopo 13 anni di osservazioni da parte della sonda spaziale Cassini della NASA. Non è la prima volta che Cassini rileva molecole organiche su Encelado. Ma è la loro dimensione a spiazzare i ricercatori. Le molecole precedenti erano leggere, questi frammenti sono invece molto più grandi. Tali molecole possono nascere solo da processi chimici complessi, come quelli connessi alla vita. Durante la sua attività di studio di Saturno e delle sue lune, Cassini aveva rivelato alcuni segreti di Encelado. Aveva scoperto un enorme oceano d’acqua sotto la sua crosta ghiacciata. Dalle molecole organiche complesse arriva uno stuzzicante indizio di ambiente abitabile I ricercatori hanno scoperto sostanze ricche di carbonio formatesi nel cuore di Encelado. Si ritiene che questi composti si siano formati in reazioni tra l’acqua e la roccia calda alla base dell’oceano sotterraneo del satellite. «Queste enormi molecole contengono una rete complessa spesso costituita da centinaia di atomi», ha dichiarato il dott. Postberg, che è anche co-autore dello studio, alla «BBC». «Si tratta del primo rilevamento in assoluto di sostanze organiche così complesse provenienti da un mondo acquatico extraterrestre». Questi tipi di composti erano stati trovati in precedenza solo sulla Terra. Non sono di per sé un segnale di vita, ma la loro presenza suggerisce che Encelado potrebbe ospitare organismi viventi. «Sono un precursore necessario per la vita», ha aggiunto, «[ma] attualmente non possiamo dire se queste sostanze organiche siano biologicamente irrilevanti oppure siano segnali di chimica prebiotica o addirittura di vita». Encelado: il miglior candidato per ospitare la vita «In precedenza non si sapeva se su Encelado esistesse una chimica organica complessa - e ora lo sappiamo», ha spiegato il dott. Postberg al quotidiano britannico «Independent». «È una delle più grandi domande della scienza: vita extraterrestre sì o no? E ora abbiamo un indizio concreto da verificare. C’è un ambiente potenzialmente abitabile e abbiamo i mezzi per sondare il terreno, per scoprire se c’è realmente vita oppure no». Nel 2017, la missione di Cassini di raccogliere dati su Saturno si è conclusa dopo lo schianto della sonda che ha preso fuoco all’interno dell’atmosfera del pianeta. Questo ha messo bruscamente fine alla missione congiunta di NASA, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana. Cosa succederà ora? «Il prossimo passo logico - ha concluso il dott. Postberg nella sua intervista alla BBC - è tornare presto su Encelado con un carico utile dedicato e scoprire se c’è vita extraterrestre».

Paesi

Stati Uniti