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Contenuto archiviato il 2023-04-13

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Un nuovo vaccino contro la malaria supera il test di sicurezza per l’uomo

Alcuni scienziati hanno fatto un altro passo in avanti per introdurre sul mercato un vaccino preventivo contro la malaria associata alla gravidanza (PAM, Pregnancy-Associated Malaria).

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La malaria in gravidanza comporta un grande rischio per la salute della madre e del suo feto e aumenta il rischio di aborto, mortinatalità, parto prematuro e basso peso alla nascita, una delle principali cause di mortalità infantile. Si stima che la PAM produca ogni anno 20 000 morti tra le madri e 200 000 tra i lattanti. Le strategie per la sua prevenzione e gestione raccomandate dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) comprendono il trattamento preventivo intermittente e l’uso di zanzariere per il letto trattate con insetticida. Per completare questi metodi, un team di ricercatori ha sviluppato un vaccino contro la malaria chiamato PAMVAC. Parzialmente sostenuto dal progetto PLACMALVAC, finanziato dall’UE, il gruppo ha pubblicato i risultati sulla rivista «Malattie infettive cliniche». I risultati dello studio, una sperimentazione clinica di fase esplorativa, dimostrano che il vaccino è sicuro da utilizzare e mette in moto la giusta risposta anticorpale nel sangue. «PAMVAC formulato con adiuvanti a base di alidrogel o GLA era sicuro, ben tollerato e induceva anticorpi funzionalmente attivi. PAMVAC sarà successivamente valutato in donne prima delle prime gravidanze in un’area endemica». Un adiuvante è un ingrediente che viene aggiunto a un farmaco per aumentare o aiutare il suo effetto, mentre GLA sta per adiuvante lipidico glucopiranosil. Tali sostanze svolgono un ruolo fondamentale nel modellare la risposta immunitaria alla vaccinazione. Ulteriori sperimentazioni Citato in un comunicato stampa dell’Università di Copenaghen, l’autore principale dello studio e professore associato Morten Agertoug Nielsen sostiene: «È un grande traguardo per noi riuscire a dimostrare che il nostro vaccino è completamente sicuro e induce l’esatta risposta anticorpale nel sangue che desideriamo. Perché è stato dimostrato che è la risposta immunitaria a essere collegata alla protezione dalla malaria in gravidanza. Il passo successivo sarà quello di documentare che impedisce la malaria in gravidanza in donne africane che altrimenti avrebbero contratto la malattia». Il prof. Nielsen aggiunge: «Il prossimo passo nel processo è una sperimentazione clinica di fase due, che dimostrerà se il vaccino è ancora sicuro, ma anche se può prevenire la malattia. Contemporaneamente, abbiamo sviluppato un metodo per trasformare il vaccino in una particella simile a un virus. In questo modo la risposta anticorpale aumenta. Ma il nocciolo della questione è se sia sufficiente per attaccare tutte le diverse forme della proteina gancio trovate nel parassita della malaria». La forma più grave di malaria è quella provocata dal parassita Plasmodium falciparum, che è trasmesso all’uomo da zanzare femmine infette. I risultati della ricerca sono fondamentali perché nonostante la riduzione dei casi di malaria in tutto il mondo, dai 239 milioni nel 2010 ai 219 milioni nel 2017, di recente i progressi nel controllo dei focolai della malaria hanno rallentato, secondo una relazione dell’OMS. Il progetto PLACMALVAC (Clinical development of a VAR2CSA-based placental malaria vaccine) che si è concluso nel 2017 includeva la produzione e i test clinici del vaccino. Per maggiori informazioni, consultare: pagina web del progetto CORDIS

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