L'UE e il Sudafrica definiscono le priorità per la cooperazione allo sviluppo
Il 21 aprile 1999 il Comitato per la cooperazione e lo sviluppo dell'Unione europea (UE) ha adottato un progetto di relazione relativo alla proposta legislativa della Commissione europea, nella quale sono specificati gli obiettivi e le priorità per la cooperazione allo sviluppo dell'UE con il Sudafrica. Nella relazione sono stabilite le sottoindicate priorità: - miglioramento delle condizioni di vita e dei servizi sociali di base; - sostegno al processo di democratizzazione; - salvaguardia dei diritti dell'uomo. Dagli emendamenti presentati alla relazione si evince che l'UE sostiene l'integrazione dell'economia sudafricana nel mercato globale, la creazione di nuovi posti di lavoro e lo sviluppo del settore privato. La Commissione valuterà, a cadenze regolari, le operazioni finanziate dall'UE al fine di controllare se queste hanno raggiunto gli obiettivi previsti. Tali valutazioni saranno successivamente impiegate per stabilire le linee direttrici per l'efficacia delle future operazioni. Alla luce di tale accordo la CE ha recentemente pubblicato un compendio delle relazioni dell'UE con il Sudafrica comprendente anche il quadro storico relativo. Tale compendio include inoltre una spiegazione degli antefatti che hanno preceduto i recenti accordi per la cooperazione e illustra in modo particolare i due principali pilastri del sostegno dell'UE al Sudafrica, la Convenzione di Lomé e l'accordo per il commercio, lo sviluppo e la cooperazione (TDCA). La Convenzione di Lomé consiste in un accordo per la cooperazione tra l'Unione europea e il gruppo di paesi ACP comprendenti Africa, Caraibi e Pacifico. Il TDCA è un accordo bilaterale che copre tutti i temi che non rientrano nell'ambito dell'appartenenza del Sudafrica alla Convenzione di Lomé. La cooperazione nel settore della scienza e della tecnologia è trattata da un separato accordo, firmato tra l'UE e il Sudafrica nel dicembre 1996. Nell'ambito del TDCA rientrano comunque altri settori di cooperazione aventi una particolare rilevanza ai fini della ricerca e dello sviluppo. Tali settori comprendono per esempio: - la cooperazione nel settore della politica di concorrenza e dell'aiuto pubblico; - la garanzia della protezione dei diritti di proprietà intellettuale; - la promozione della normalizzazione e della valutazione della conformità; - la cooperazione nel settore della statistica; - la cooperazione nel settore dei trasporti, compreso il trasporto marittimo internazionale; - la promozione commerciale (in modo particolare a favore delle piccole e medie imprese; PMI). Tale accordo è considerato vantaggioso per il Sudafrica per varie ragioni tra le quali: - delinea una relazione più strategica e a lungo termine con l'UE; - consolida i legami commerciali con il più importante partner commerciale del Sudafrica (l'UE appunto) e assicura un vantaggio a lungo termine, in modo particolare per i prodotti industriali che costituiscono la base della futura crescita del Sudafrica; - consolida inoltre i legami economici e tecnologici tra l'UE e il Sudafrica; - incoraggerà la crescita economica e la stabilità politica nel Sudafrica e nella regione africana; - fornisce assistenza a tempo indeterminato alla cooperazione allo sviluppo prevedendo un ruolo maggiore delle autorità sudafricane nell'attuazione degli aiuti, consentendo così al programma di adattarsi maggiormente ai bisogni e alle procedure del Sudafrica. Ma anche l'UE trarrà beneficio dall'accordo in vari modi, ossia: - garantendo la propria posizione predominante nei settori della politica, dei commerci e degli investimenti in Sudafrica; - fornendo un esempio di lavoro relativo agli sforzi dell'UE per provvedere alla stabilità nei mercati emergenti; - fornendo uno stimolo positivo al processo di negoziazione ACP/UE dopo il 2000; - aiutando gli esportatori europei che beneficeranno infine di consistenti riduzioni nelle tariffe del Sudafrica.
Paesi
Sud Africa