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Contenuto archiviato il 2022-12-02

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La DG XII illustra la propria politica ambientale

La Direzione generale XII della Commissione europea ha illustrato le ragioni per le quali contribuisce alla ricerca ambientale in Europa. Essa ha affermato che sostiene l'adozione di regolamenti e obiettivi ambientali sempre più severi, volti a preservare l'ambiente. Ritiene, ...

La Direzione generale XII della Commissione europea ha illustrato le ragioni per le quali contribuisce alla ricerca ambientale in Europa. Essa ha affermato che sostiene l'adozione di regolamenti e obiettivi ambientali sempre più severi, volti a preservare l'ambiente. Ritiene, infatti, che gli Stati membri debbano prendere parte alla salvaguardia dell'ambiente europeo e mondiale. La Commissione è dell'opinione che l'Europa debba agire in maniera responsabile, in quanto le sue città, estremamente urbanizzate, esercitano notevoli pressioni sull'ambiente; inoltre i programmi di ricerca dell'Unione europea (UE) costituiscono strumenti preziosi per individuare quali sono i modi attraverso i quali è possibile minimizzare gli effetti contrari dello stile di vita moderno. La Commissione ha pertanto delineato come il proprio programma di ricerca e sviluppo contribuisca e aggiunga valore alla ricerca ambientale. Una caratteristica importante della ricerca sostenuta dalla Commissione è la sua natura multidisciplinare. I progetti di ricerca affrontano principalmente i temi ambientali da una vasta gamma di punti di vista. Pertanto, anziché seguire un approccio circoscritto e unidimensionale, la Commissione incoraggia la ricerca che attinga dalle lezioni apprese nelle scienze esatte e sociali. I nomi stessi delle azioni lanciate nell'ambito del Quinto programma quadro della Commissione europea (5PQ) di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (RST), riflettono tale approccio. Vi sono per esempio aree di ricerca che hanno il nome di: "La città di domani", "Gestione e qualità dell'acqua" e "Ambiente e salute". Secondo quanto affermato dalla DG XII la ricerca dovrebbe essere integrata negli sviluppi tecnologici sin dallo stadio iniziale, per esempio già nelle prime fasi della progettazione industriale, la quale dovrebbe sempre prendere in considerazione tutti i possibili impatti ambientali. La DG XII pone inoltre l'accento sul fatto che ciò produrrà benefici ambientali nonché economici. Nel compendio della DG XII sulla ricerca ambientale finanziata in ambito comunitario, è illustrato come l'UE miri a contribuire ad eliminare, o ridurre al minimo, i danni all'ambiente o alla salute fornendo soluzioni tecnologiche durevoli. Sin dal 1986 l'UE si è inoltre impegnata a porre rimedio al deterioramento del patrimonio culturale europeo (quale architettura, opere e oggetti d'arte e libri antichi). L'iniziativa indaga gli aspetti scientifici e tecnologici al fine di sviluppare strumenti per valutare i danni e per porvi rimedio o per prevenire l'ulteriore deterioramento. La Commissione ha inoltre fornito particolari relativi al contributo della CE alla ricerca e allo sviluppo nei settori della sicurezza industriale, della salute dell'uomo e dei rischi naturali. È spiegato molto dettagliatamente il modo in cui il relativo programma di ricerca nel settore dell'ambiente e del clima miri alla comprensione del problema, al perfezionamento delle previsioni, alla valutazione del cambiamento globale risultante dalle attività umane e al sostegno delle operazioni tra i centri europei specializzati per la ricerca scientifica.