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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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Sfruttare le possibilità del treno

Per alleggerire il traffico stradale, il trasporto merci su rotaia deve diventare più competitivo. Un progetto di ricerca finanziato dall'Unione europea ha presentato un metodo innovativo per il trasporto merci intermodale automatizzato. Il sistema è pratico ed economico, e ri...

Per alleggerire il traffico stradale, il trasporto merci su rotaia deve diventare più competitivo. Un progetto di ricerca finanziato dall'Unione europea ha presentato un metodo innovativo per il trasporto merci intermodale automatizzato. Il sistema è pratico ed economico, e riduce i costi fino al 60 per cento. Antecedenti In Europa il 75 per cento delle merci viaggia su strada, aggravando in modo significativo il sovraccarico della rete stradale e i livelli di inquinamento. L'impatto sull'ambiente è notevole e nascono pericoli potenziali per gli altri utenti della strada, come ha messo in evidenza di recente il disastro del Monte Bianco. Quale soluzione esiste? Rendere i trasporti ferroviari un'alternativa concorrenziale. Ma da questo nasce un altro grosso problema: nel 95 per cento degli scali ferroviari le merci sono trasferite con tecniche di movimentazione verticale: lente, costose e difficilmente automatizzabili. Un'azienda italiana ha affrontato il problema mettendo a punto un sistema innovativo di trasbordo flessibile orizzontale 'a scorrimento', che è al tempo stesso automatico e compatibile con l'attuale tecnologia di movimentazione verticale. I partecipanti al progetto FLIHTT, finanziato dall'Unione europea, hanno dimostrato che il sistema è in grado di funzionare in situazione reale e di concorrere sul mercato intermodale europeo. Descrizione, impatto e risultati Il nuovo sistema è composto da piattaforme modulari su cui vengono collocate le unità trasportabili - pallet, container, casse ed altro - pronte a scorrere automaticamente, per esempio, in un carro merci o a transitare meccanicamente da una modalità di trasporto all'altra, come avviene sulle banchine d'imbarco. Dagli studi di fattibilità tecnica e finanziaria condotti presso gli scali di Lilla (in Francia) e di Padova è emerso che: il costo della movimentazione scende di circa il 60 per cento per unità di merce trasportata in uno scalo con una capacità di 150 mila unità all'anno; i costi di investimento per gli impianti richiesti sono del 40-60 per cento inferiori rispetto a quelli dell'infrastruttura per la movimentazione verticale; i costi di gestione possono essere ridotti del 30-40 per cento; nonostante il costo dell'adattamento fondamentale degli impianti, i tempi di recupero dell'investimento sono ridotti di un terzo. La fase di installazione iniziale del sistema è prevista per il 2001 o 2002 in Italia. A questa farà seguito l'allestimento presso altri scali in tutta Europa. Partenariati di lavoro Il progetto è stato messo in cantiere dal gruppo italiano Costamasnaga, numero uno nel settore della costruzione di materiale rotabile e di attrezzature per terminali intermodali. Nel 1991-1994 l'azienda ha progettato e prodotto un sistema sperimentale battezzato TRAI-2000, per il ministero italiano delle Infrastrutture, e successivamente lo ha brevettato. Il partenariato multidisciplinare comprende anche due partecipanti industriali: la Technicatome, azienda ingegneristica francese, e la Kranservice, fabbricante tedesco di attrezzature per i trasporti; un utente finale: l'azienda delle ferrovie dello Stato italiane, FS Spa; un rappresentante del mondo universitario: l'Universidad Politecnico Madrid (Spagna); e un istituto di ricerca specializzato nelle nuove tecnologie, in particolare i trasporti e l'automazione: l'Ente Nazionale Energia Alternativa (Italia).