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Contenuto archiviato il 2022-12-02

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I ricercatori dell'UE affermano che il Mediterraneo costituisce un indicatore dei cambiamenti ambientali

Nel corso del recente seminario conclusivo del progetto finalizzato al Mediterraneo (MTP - Mediterranean targeted project) finanziato dall'UE, i ricercatori marini comunitari hanno annunciato che il Mediterraneo costituisce un indicatore sensibile dei cambiamenti ambientali. A...

Nel corso del recente seminario conclusivo del progetto finalizzato al Mediterraneo (MTP - Mediterranean targeted project) finanziato dall'UE, i ricercatori marini comunitari hanno annunciato che il Mediterraneo costituisce un indicatore sensibile dei cambiamenti ambientali. Alla fine di ottobre a Perpignan (Francia), gli scienziati impegnati nel progetto in corso da sei anni hanno presentato i risultati, suggellando così la fine della fase di attuazione. La Commissione europea rileva: "Tra i molti risultati significativi da un punto di vista scientifico e socioeconomico, si segnala la conclusione secondo cui il Mediterraneo fornisce un indicatore estremamente sensibile degli effetti dei cambiamenti climatici sugli oceani. A suo avviso, poiché l'impatto di tali cambiamenti sulla produttività marina è stato spesso dimostrato nel Mediterraneo, gli ultimi risultati indicano che il Mediterraneo potrebbe costituire un formidabile strumento di previsione dei probabili effetti di futuri cambiamenti a livello mondiale. Oltre 300 scienziati di 13 paesi diversi hanno partecipato alla seconda fase del progetto finalizzato al Mediterraneo (soprannominato "MATER"), che è stato possibile realizzare grazie ai 10,8 milioni di euro provenienti dai fondi comunitari per la ricerca. Tale finanziamento ha consentito ai ricercatori di trascorrere oltre 1.000 giorni in mare, provvedendo alla raccolta di campioni ed all'analisi dei processi fisici, chimici e biologici in atto, continuando altresì le analisi nei laboratori europei. I ricercatori hanno raccolto prove convincenti degli enormi cambiamenti nella circolazione delle acque in profondità, connessi a cambiamenti incrementali relativamente modesti della temperatura e della salinità e, a loro avviso, ciò indica la notevole sensibilità del Mar Mediterraneo ai cambiamenti ambientali. Nel corso del workshop conclusivo dell'MTP, hanno inoltre dimostrato come i cambiamenti climatici influenzino la produttività marina. Essi ritengono che ciò indichi fondamentalmente che la sensibilità del Mar Mediterraneo può svolgere in un certo senso il ruolo del "canarino del minatore" in rapporto agli oceani del mondo, aiutando a prevedere futuri cambiamenti. Hanno anche annunciato i risultati sull'influenza che la concentrazione di fosforo nell'acqua marina esercita sulla crescita del fitoplancton, nonché gli effetti dell'incidente nucleare di Chernobyl sul Mediterraneo. Hanno affermato che è in atto anche un aumento dei livelli antropogenici di fosforo. Il progetto viene salutato come un successo da parte della Commissione europea anche perché ha coinvolto un numero crescente di giovani scienziati ed è servito come importante modello per studi analoghi in altri mari regionali, quali il Mare cinese meridionale.

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