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Contenuto archiviato il 2024-04-23

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VALERI: I robot danno una mano a costruire gli aerei

Cercare di infilarsi in anguste strettoie, svolgere compiti molto ripetitivi, andare in pensione con lesioni alla schiena anche se c'è ancora bisogno delle vostre competenze: queste realtà di ogni giorno per chi lavora nel campo della costruzione degli aerei potrebbero essere relegate nel passato. Il progetto VALERI spera di valorizzare il know-how umano aiutando a portare i robot in fabbrica per svolgere compiti scomodi e noiosi.

Da anni i produttori di automobili usano robot statici per costruire i loro prodotti, ma gli aeroplani vengono costruiti diversamente e rendono più difficile l'utilizzo di robot. Finora il modo in cui si costruiscono e si assemblano gli aerei pervede turni di operai che si occupano dell'assemblaggio e dell'ispezione. "Se riuscissimo a superare i complicati ostacoli che impediscono un uso diffuso dei robot nella produzione, avremmo più persone a disposizione per lavorare in ruoli con più valore aggiunto", spiega Jose Saenz, coordinatore del progetto VALERI . Il settore è in espansione e questa ricerca consoliderà la sua già considerevole crescita. Le cifre dei settori aerospaziale e della difesa mostrano che nel 2012 quasi 500 000 persone lavoravano nel settore aerospaziale, producendo un reddito di 128 miliardi di euro, una tendenza in crescita rispetto alle 458 000 persone e i 107 miliardi di euro del 2010. VALERI (Validation of Advanced, Collaborative Robotics for Industrial Applications) è sostenuto dalla Commissione europea nell'ambito del partenariato pubblico-privato ("Fabbriche del futuro") del 7° programma quadro . Riunisce sette partner provenienti da Spagna, Germania e Austria, i quali stanno costruendo un prototipo da laboratorio funzionante che sarà collaudato in fabbrica. Entro il 2015, il consorzio ha in programma di sviluppare applicazioni e testare robot mobili che potrebbero in seguito essere integrati nella produzione dei componenti aerospaziali. Questi "manipolatori mobili" saranno in grado di accedere a piccoli spazi e, anche se è difficile da realizzare per i programmatori, l'obiettivo è di fargli svolgere compiti simili in luoghi diversi. Uno dei principali ostacoli da superare è la complessa programmazione richiesta dal fatto che i robot non saranno statici e non svolgeranno compiti identici in sequenze ripetitive. Fare un lavoro di qualità, in sicurezza L'obiettivo del progetto è ambizioso: non solo i robot devono lavorare con un alto livello di precisione, ma dovranno farlo mentre si muovono intorno agli esseri umani. Attualmente, nel settore manifatturiero, i robot sono separati dalle persone che lavorano. "Dobbiamo assicurarci di avere la tecnologia necessaria per rendere possibile la collaborazione", dice Saenz. I sensori tattili e i dati di imaging permetteranno una sofisticata programmazione fatta per fermare un robot in caso di pericolo. L'accento è chiaramente posto sulla sicurezza delle persone che lavorano accanto ai robot, ma anche sulla bassa tolleranza di errori propria del settore. "I risultati devono essere pari, o persino migliori di quelli ottenuti dagli esseri umani", spiega Saenz. Per assicurarsi che le macchine riescano a svolgere il loro lavoro con la qualità richiesta, i robot faranno passare una videocamera su ciò che hanno fatto per ispezionare i risultati ottenuti, verificando che tutto sia avvenuto nel rispetto degli standard previsti. I potenziali benefici sono evidenti. Le patologie da sovraccarico lavorativo e i problemi alla schiena che richiedono periodi di assenza per malattia, o persino il pensionamento, possono essere evitati. Si possono conservare le preziose competenze di una forza lavoro che invecchia affidando alle macchine i compiti fisicamente pesanti. I costi di produzione possono inoltre rimanere competitivi, senza dover ricorrere a mercati di lavoro più economici, ed "è più vantaggioso per i progettisti e gli ingegneri avere la produzione a portata di mano, per ottenere il feedback di cui hanno bisogno e ispirare l'innovazione", dice Saenz. Il concetto è ancora nella fase di laboratorio, ma se tutto va bene, i robot saranno inseriti gradualmente, "nessuno perderà improvvisamente il posto di lavoro", spiega Saenz. Al contrario, i robot permetteranno alle persone di lavorare più a lungo, perché si occuperanno dei lavori fisicamente pesanti o molto ripetitivi. "Si potrà così dare più valore all'esperienza e al know-how", aggiunge. Il progetto sta ricevendo un input diretto dalle fabbriche dell'Airbus e della austriaca FACC (due dei partner del progetto), dove i lavoratori suggeriscono quali lavori vorrebbero fossero svolti dai colleghi metallici. "Se i robot sono difficili da istallare o monitorare, le persone preferiranno sempre intervenire rapidamente e svolgere da soli il lavoro", aggiunge Saenz. "Non vogliamo creare machine costose che finiscono in un angolo a raccogliere la polvere. Intendiamo costruire robot in grado di lavorare accanto agli esseri umani, per fare il lavoro più pesante fisicamente, permettendo così alle persone di occuparsi del lavoro più intelligente". Collegamento al progetto su CORDIS Collegamento al sito web del progetto http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded & v=bvzvyX7Xn-U (Collegamento a video correlato) Collegamento al volantino VALERI Collegamento al volantino VALERI