La Commissione invita a presentare osservazioni sullo status giuridico della "comunicazione vocale su Internet"
La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica a seguito della pubblicazione di un riesame della normativa vigente, che disciplina lo "status giuridico della comunicazione vocale su Internet". La normativa, prevista dalla direttiva 90/388/CEE, è stata pubblicata nel 1998 al fine di delineare lo status giuridico della comunicazione vocale su Internet nel quadro della concorrenza nei mercati dei servizi di telecomunicazioni. La direttiva rifletteva la preoccupazione della Commissione in merito al crescente sviluppo di software specifico, in grado di convertire, comprimere e trasmettere via Internet - mediante gateway telefonici operanti con il protocollo VoIP (Voice Over Internet Protocol) - segnali vocali tra utenti Internet utilizzanti lo stesso software o un software interoperabile. Partendo da questa definizione del cosiddetto protocollo VoIP ed avendo suddiviso i servizi in tre categorie (da PC a PC, da PC a telefono e da telefono a telefono), la Commissione ha stabilito che la telefonia su Internet non rientra nella definizione della telefonia vocale, essenzialmente in quanto i criteri dell'affidabilità e della qualità della riproduzione vocale non sono soddisfatti come generalmente richiesto per la telefonia vocale. In base alle disposizioni per la concessione delle licenze vigenti all'epoca, ciò comportava che gli Stati membri dovevano autorizzare i fornitori di accesso ad Internet ad offrire telefonia vocale su Internet, in forza delle autorizzazioni generali per la trasmissione di dati. Ora la Commissione prevede che la tecnologia della telefonia su Internet migliorerà raggiungendo un livello di affidabilità e qualità universalmente accettabile a vantaggio di molti utenti. Essa afferma altresì che i gestori pubblici di servizi di telecomunicazioni applicheranno sempre più frequentemente il protocollo IP sulle loro reti primarie per il trasporto di dati e voce. La Commissione precisa inoltre che taluni gestori pubblici di servizi di telecomunicazioni - rientranti fra quelli che detengono un "notevole" potere di mercato - hanno iniziato a fornire servizi di telefonia mediante protocollo Internet sulle loro dorsali (backbone networks) per la trasmissione di dati. La Commissione afferma: "Per le grandi utenze dati operanti in un ambito chiuso di utenti, la telefonia su rete IP potrebbe diventare la soluzione tecnologica prediletta per le comunicazioni vocali interne, a fronte del ribasso dei costi delle relative apparecchiature, e permettere a tutti gli utenti d'incrementare notevolmente l'efficienza mediante l'abbinamento delle comunicazioni vocali e della trasmissione dati sulla medesima rete". I funzionari della Commissione ritengono tuttavia che i singoli consumatori continueranno ad utilizzare il loro telefono piuttosto che utilizzare il computer per le comunicazione telefoniche, mentre la tecnologia a commutazione di circuito continuerà ad essere utilizzata a livello di rete di accesso locale, ma parallelamente al protocollo IP. Sebbene la telefonia su Internet debba ancora produrre un impatto sostanziale, la Commissione ritiene che il suo sviluppo eserciterà indirettamente una pressione sulle attuali strutture di prezzo al pari dei servizi call-back o delle schede telefoniche. Secondo la Commissione, i servizi vocali sulla rete sono finora rimasti un'attività limitata per vari motivi: - la difficoltà di garantire un soddisfacente livello qualitativo del suono; - il disagio dell'utente causato dalle complessità tecniche e dalle difficoltà di valutare le diverse offerte di mercato; - l'erosione dei margini di profitto dovuta al calo dei prezzi dei servizi telefonici sulla rete telefonica pubblica commutata (PSTN), in particolare per le comunicazioni interurbane e internazionali. Tuttavia la Commissione, osservando che i servizi Internet sono usati nelle reti dorsali di telefonia pubblica commutata e che il loro impiego si diffonderà ulteriormente nelle reti private per fornire servizi vocali e dati, aggiunge: "L'uso della tecnologia IP secondo queste modalità non incide sulla collocazione normativa delle aziende in questione, né richiede una modifica delle licenze o delle autorizzazioni che regolano la loro attività". "Per il momento, e non prospettando [.] eventuali cambiamenti a medio termine del quadro normativo a seguito dell'attuale riesame, la Commissione prevede di riconfermare l'adeguatezza della definizione della telefonia vocale contenuta nella direttiva 90/388/CEE ai fini della determinazione del regime cui sono assoggettati i servizi di comunicazioni vocali su Internet, nel contesto creatosi dopo la liberalizzazione del mercato." La Commissione intende ribadire che la telefonia su Internet continua a non rientrare nella definizione della telefonia vocale; tuttavia è interessata a conoscere differenti punti di vista ed osservazioni in merito alla questione. La Commissione invita le parti interessate a trasmettere le osservazioni all'indirizzo di seguito indicato. La Commissione intende pubblicare on line le osservazioni sul server Europa, salvo esplicito divieto delle parti medesime. (La consultazione non mira a modificare l'attuale assetto normativo, né a valutare se sia giunto il momento di emendare la direttiva 90/388/CEE; intende solo valutare se la medesima sia tuttora idonea).