I porti europei dovranno disporre di impianti di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi
Al fine di arginare l'inquinamento marino, il Parlamento europeo ha raggiunto un compromesso con il Consiglio sui particolari di una direttiva che prevede all'interno dei porti europei strutture di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico. L'obiettivo della direttiva è quello di ottenere una consistente riduzione dell'inquinamento marino, mediante adeguati impianti di raccolta dei rifiuti nei porti europei. Finora il dissenso tra gli europarlamentari ed il Consiglio verteva sulle modalià di finanziamento di tali impianti. Il Parlamento intendeva coprire il 90 per cento dei costi mediante una tassa su tutte le navi, a prescindere dalla quantità di rifiuti da esse prodotta. Il Consiglio era tuttavia contrario ad una fissazione della percentuale in questa fase, sostenendo che dovessero essere gli Stati membri ad avere la facoltà di stabilire tale percentuale. Ora il Consiglio ha accettato che tale ammontare debba essere "significativo" e all'atto definitivo pubblicato nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee verrà allegata una dichiarazione che fissa un limite non inferiore al 30 per cento.