La Commissione intensifica gli sforzi contro le malattie mortali
La Commissione europea sta aprendo un nuovo fronte nella lotta contro le malattie infettive mortali nel mondo in via di sviluppo. Perciò il 20 settembre ha adottato una comunicazione che definisce un quadro di azione politica per contribuire alla lotta contro il diffondersi dell'HIV/AIDS, della malaria e della tubercolosi. Tale iniziativa fa seguito all'introduzione, nell'aprile scorso, di una nuova politica di sviluppo che ha evidenziato i legami tra povertà e malattia nei paesi in via di sviluppo. La comunicazione illustra pertanto alcune proposte volte ad integrare l'assistenza economica e medica e propone un insieme coerente di politiche per lo sviluppo, il commercio e la ricerca, nel quadro della lotta contro le tre malattie succitate. L'Africa subsahariana è la zona più duramente colpita dagli effetti della diffusione dell'HIV/AIDS, della malaria e della tubercolosi. Insieme, tali patologie sono responsabili per la morte di oltre 5 milioni di persone l'anno in tutto il continente. Secondo le stime, 34 milioni di africani hanno già contratto il virus dell'HIV e il bilancio annuale delle vittime potrebbe raggiungere i 30 milioni entro il 2010. Inoltre tali malattie compromettono la capacità degli Stati africani di provvedere a sé stessi. A causa della perdita di lavoratori qualificati, le economie di molti paesi africani stanno arretrando: il PIL del Kenya è già sceso del 10 per cento rispetto alle cifre del periodo precedente al diffondersi dell'AIDS e continua a diminuire al ritmo dell'1 per cento l'anno. Poul Nielson, commissario per lo Sviluppo e gli Aiuti umanitari ha dichiarato che la politica della Commissione ha per obiettivo il miglioramento della capacità degli individui nei paesi in via di sviluppo di evitare il contagio di tali malattie. Tale politica servirà inoltre a rendere più accessibili i metodi diagnostici e l'assistenza terapeutica e ad aumentare gli investimenti destinati alla ricerca nel campo delle misure preventive tra cui, per esempio, i vaccini. "L'obiettivo del programma accelerato è di ridurre l'incidenza sanitaria ed economica di queste tre malattie e di aiutare milioni di famiglie che vivono nei paesi in via di sviluppo ad interrompere il circolo della povertà-malattia. "Sono determinato a riformare il modo in cui attuiamo le nostre politiche, affinché il termine "accelerato" si possa davvero applicare alla nostra azione: interverremo in modo più rapido, decisivo ed efficace, al fine di contribuire a sconfiggere quella che in molti paesi in via di sviluppo sta rapidamente assumendo le proporzioni di una catastrofe sanitaria pubblica". Congiuntamente all'Organizzazione mondiale della sanità e al programma comune delle Nazioni Unite sull'HIV/AIDS, la Commissione ha organizzato, per il 28 settembre, una tavola rotonda internazionale di alto livello. I rappresentanti di 40 paesi in via di sviluppo, degli esperti dell'industria, degli enti di ricerca e delle ONG discuteranno dell'attuazione dei progetti della Commissione per la lotta contro la povertà e la diffusione dell'HIV/AIDS, della malaria e della tubercolosi.