Busquin approva il ruolo del CCR nel contribuire a trasformare gli scienziati in imprenditori
Il commissario europeo della Ricerca Philippe Busquin, in un intervento apparso sull'ultimo numero della newsletter del CCR (Centro comune di ricerca), ha affermato che gli investimenti in capitale di rischio sono ancora troppo bassi in Europa ed ha accolto favorevolmente gli sforzi compiuti dal CCR per contribuire a superare la distanza tra progetti di ricerca promettenti e prodotti e servizi commerciali. "Uno dei principi fondamentali dello Spazio europeo della ricerca (SER) è quello di creare le condizioni ottimali per dinamizzare gli investimenti. Ciò comprende lo sviluppo di una cultura aperta al rischio, all'imprenditorialità ed alle nuove tecnologie, il facile accesso ai capitali di rischio, la diffusione di nuove conoscenze ed idee, nonché la disponibilità di personale qualificato", ha affermato Busquin. Proseguendo nel suo intervento, il Commissario ha approvato le attività intraprese dal CCR per raggiungere i suddetti obiettivi, sostenendo che "iniziative di tal genere meritano di essere promosse". Ha quindi posto in luce alcuni dei campi specifici che hanno aiutato i ricercatori a far uscire dai laboratori i risultati delle loro ricerche. A giugno del 2001, ad esempio, il CCR ha inaugurato un nuovo incubatore, istituito con il sostegno della Direzione generale della Politica regionale. Tale iniziativa non solo aiuterà i nuovi progetti di spin-off nell'ambito di attività pratiche quali i diritti di proprietà intellettuale, i piani d'impresa e gli studi di fattibilità, ma contribuirà altresì a garantire che il trasferimento tecnologico avvenga a favore delle PMI (piccole e medie imprese) nelle regioni meno favorite dell'Unione europea. L'incubatore è gestito da un contraente esterno e ha l'obiettivo di portare sul mercato due o tre progetti all'anno. Il CCR ha inoltre collaborato con una società finanziaria che fornisce capitale di rischio, al fine di assicurare la disponibilità di un flusso costante di capitali per tecnologie che potrebbero avere applicazioni commerciali. Sono già state costituite in tal modo due società, e la terza è prevista a breve termine. Da ultimo, il CCR ha lanciato un concorso all'insegna dell'innovazione, con il quale auspica di ridurre il divario tra la brevettazione di nuove tecnologie promettenti e la produzione di prodotti commerciali. L'obiettivo di tale iniziativa è di permettere che le circa 15 richieste di nuovi brevetti presentate in media ogni anno per i progetti del CCR divengano tecnologie/prodotti commerciali. In un contesto più ampio, il CCR ha anche aderito al progetto "EXSIF", finanziato dalla Direzione generale per le Imprese. Si tratta della messa in comune di risorse ed informazioni da parte di centri pubblici di ricerca, con l'obiettivo di promuovere società spin-off ad alta tecnologia create dagli oltre 40.000 ricercatori di tali centri. "Poiché ha sempre puntato ad un livello di eccellenza in tutti i settori di sua competenza, il CCR può reggere il confronto con i migliori centri di ricerca e condividere le migliori prassi, anche in tema di trasferimento tecnologico", ha dichiarato il commissario Busquin. "Approvo gli sforzi che il CCR compie per essere all'avanguardia della politica comunitaria dell'innovazione".