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Contenuto archiviato il 2022-12-21

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Gli astronomi utilizzano un telescopio dell'ESO per dimostrare l'origine stellare degli elementi pesanti

Alcuni astronomi francesi e belgi, che stanno utilizzando un telescopio presso l'Osservatorio europeo australe (ESO) a La Silla (Cile) per studiare tre stelle binarie, hanno scoperto che ognuna di queste contiene una quantità di piombo di peso pari a quello della Luna. Questa ...

Alcuni astronomi francesi e belgi, che stanno utilizzando un telescopio presso l'Osservatorio europeo australe (ESO) a La Silla (Cile) per studiare tre stelle binarie, hanno scoperto che ognuna di queste contiene una quantità di piombo di peso pari a quello della Luna. Questa scoperta consolida le teorie sulla formazione degli elementi pesanti che spiegano come i metalli quali il piombo e il tungsteno sono comparsi sulla Terra. Le stelle sono state paragonate a "fabbriche" nucleari, in cui elementi nuovi e sempre più pesanti vengono creati grazie a un processo costante noto come nucleosintesi. In queste cosiddette "fabbriche di elementi", la fusione nucleare dà origine a elementi più pesanti comprimendo insieme i nuclei di elementi più leggeri. Innanzi tutto, l'idrogeno si fonde creando l'elio. Man mano che le stelle proseguono il proprio ciclo di vita ed esauriscono il proprio carburante nucleare, l'elio viene fuso originando carbone. Il processo continua dando origine a elementi sempre più pesanti, fino a raggiungere un limite naturale con la formazione del ferro. Gli elementi più pesanti del ferro non possono formarsi in seguito a fusione nucleare. La produzione di tali sostanze avviene con l'aggiunta di neutroni ai nuclei atomici. Queste particelle neutre non subiscono alcuna repulsione elettrica da parte dei nuclei carichi e possono così avvicinarvisi per dare origine a nuclei più pesanti. Gli scienziati ritengono che esistano due luoghi in cui questo processo può accadere: all'interno di stelle molto grandi nel momento in cui esplodono come supernove e, più comunemente, nelle normali stelle al termine del proprio ciclo vitale, prima che si esauriscano. Secondo alcuni modelli informatici quest'ultimo processo potrebbe essere particolarmente efficiente nelle stelle con un contenuto relativamente basso di metalli leggeri. Si pensa che il piombo prodotto in questo modo dalle stelle a bassa metallicità si sia successivamente disperso e si trovasse nella nuvola di polvere e gas da cui il sistema solare, e quindi la Terra, hanno avuto origine. Gli astronomi hanno fatto questa rivoluzionaria scoperta utilizzando lo spettrometro "Coude Echelle" del telescopio ESO di 3, 6 metri presso La Silla. Sophie Van Eck, dell'Istituto di astronomia e astrofisica della Libera università di Bruxelles (Belgio) ha affermato: "La scoperta di queste stelle di piombo è senza dubbio la conferma più evidente che abbiamo oggi a disposizione delle previsioni effettuate tramite un modello. La straordinaria coincidenza tra quanto è stato previsto e le osservazioni compiute rafforza la nostra attuale comprensione delle complesse operazioni del [processo] che avviene nelle profondità delle stelle e costituisce dunque un'informazione fondamentale sul processo di formazione degli elementi stabili più pesanti nell'universo".