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Una collaborazione UE-USA scopre la galassia più lontana mai individuata

Una "galassia baby", che potrebbe essere una delle più antiche mai osservate, è stata individuata grazie alla collaborazione tra il telescopio spaziale Hubble (un progetto congiunto dell'Agenzia spaziale europea e della NASA) ed i telescopi statunitensi dell'osservatorio Keck....

Una "galassia baby", che potrebbe essere una delle più antiche mai osservate, è stata individuata grazie alla collaborazione tra il telescopio spaziale Hubble (un progetto congiunto dell'Agenzia spaziale europea e della NASA) ed i telescopi statunitensi dell'osservatorio Keck. Piccola e tenue, la galassia, alla distanza di 13,4 miliardi di anni luce dalla Terra, è stata scoperta grazie ad una collaborazione unica tra astronomi europei ed americani. Dato che l'età dell'universo è ritenuta pari a 14 miliardi di anni, la galassia appena rilevata rappresenta una delle più antiche tra tutte quelle scoperte. L'opera di osservazione è stata agevolata dall'ingrandimento realizzato da un superammasso di galassie, Abell 2218, situato ad appena 2 miliardi di anni luce dalla Terra. Questo ammasso, che contiene migliaia di galassie, deflette ed ingrandisce la luce della remota "galassia baby" come previsto dal fenomeno "redshift", ovvero lo spostamento verso il rosso delle onde luminose che attraversano lo spazio in espansione. La luce proveniente da questa antica galassia è stata ingrandita di oltre 30 volte da Abell 2218. Il team, guidato da Richard Ellis del Californian Institute of Technology, ha scoperto che questo oggetto ha un diametro di soli 500 anni luce, rispetto ai 100.000 anni luce della Via Lattea. Un membro del team di ricerca, Konrad Kuijken del Kapteyn Institute (Paesi Bassi), ha dichiarato: "Riteniamo che si tratti di uno dei blocchi costitutivi galattici che si uniscono a formare galassie più grandi in una fase successiva della storia dell'universo. Grazie a questa scoperta forse potremo, in ultima analisi, osservare le condizioni in cui è nata questa prima generazione di stelle". Jean-Paul Kneib, dell'Observatoire Midi-Pyrénées (Francia), ha dichiarato: "Quando abbiamo capito cosa avevamo scoperto, abbiamo fatto veri e propri salti di gioia". Le prime galassie dell'universo contengono indizi inestimabili, ricchi di informazioni sul periodo noto come il "medioevo del cosmo", prolungatosi per circa un miliardo di anni dopo il "big bang" e terminato all'apparire della prima generazione di stelle. L'Agenzia spaziale europea (ESA) ha in programma due diversi osservatori per esaminare queste regioni remote nello spazio e nel tempo: l'Osservatorio spaziale Herschel e l'NGST (Next generation space telescope - telescopio spaziale della prossima generazione), un progetto che prevede la collaborazione della NASA e dell'Agenzia spaziale canadese. Uno dei partecipanti al progetto NGST, lo scienziato Peter Jakobsen, ha dichiarato: "L'effetto di lente gravitazionale prodotto dall'ammasso galattico in primo piano è estremamente potente, ma un po' difficile da rivolgere in altre direzioni! Questa galassia giovane e tenue è esattamente il tipo di oggetto che confidiamo di studiare più approfonditamente con l'NGST, in qualunque punto del cielo". Il lancio dell'NGST è previsto nel 2009.

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