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Contenuto archiviato il 2024-05-27

Multi-compartmental Biomolecular Nanocarriers for Multi-modal Targeted Therapies

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Nanovettori multimodali per la somministrazione di farmaci

Nel corso degli anni la nanotecnologia ha avuto un notevole impatto sulla medicina. In un progetto finanziato dall’UE, alcuni ricercatori hanno esplorato le possibilità di applicare le nanoparticelle alla somministrazione di farmaci.

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I nanovettori per la somministrazione di farmaci si sono dimostrati potenti strumenti che si distinguono positivamente per specificità, ridotti effetti collaterali e un’efficienza maggiore. Il caricamento di farmaci idrofobi in nanoparticelle ne migliora anche la farmacocinetica, mentre l’integrazione di ligandi superficiali aiuta a facilitare la somministrazione mirata. Anche la modificazione superficiale delle caratteristiche fisico-chimiche delle nanoparticelle garantiscono che esse possano circolare per periodi prolungati. Il progetto BIONANOMUTT (Multi-compartmental biomolecular nanocarriers for multi-modal targeted therapies), finanziato dall’UE, si proponeva di sviluppare strutture di nanoparticelle multifunzionali autoassemblate, per applicazioni biomediche riguardanti la somministrazione di farmaci. Pertanto, gli scienziati hanno generato farmaci poco idrosolubili e li hanno incapsulati in particelle di nanodischi a doppio strato lipidico. Nel complesso, hanno studiato 12 farmaci diversi. I ricercatori hanno scoperto una correlazione tra la capacità dei farmaci di ammorbidire la membrana a doppio strato lipidico e la loro efficienza di carica del farmaco in sistemi nanodiscali. Per ottenere un rilascio efficiente del farmaco, gli scienziati hanno modificato la composizione lipidica dei nanodischi, mentre l’assunzione da parte delle cellule è stata monitorata tramite marcatura enzimatica della proteina scaffold. Inoltre, il consorzio ha generato strutture a base di liposomi con una capacità di adesione mediata da DNA. Le proprietà stealth di tali particelle potrebbero essere ulteriormente potenziate tramite funzionalizzazione con lipidi funzionalizzati da polimero. Inoltre, l’inclusione di motivi pH-sensibili ha consentito di disaggregare le vescicole legate con DNA tramite alterazione del pH. Dal punto di vista translazionale, il team scientifico ha selezionato e caratterizzato specifici reagenti leganti relativi a noti biomarcatori tumorali, tra cui FGFR1 e FGFR3 nel cancro alla vescica. Tali reagenti hanno evidenziato affinità leganti nella gamma nanomolare e potrebbero essere assunti da cellule che esprimono i recettori, confermando la specificità dell’approccio. Complessivamente, i nanovettori BIONANOMUTT sembrano pronti per promuovere i trattamenti medici attuali e hanno un impatto notevole sullo stato socioeconomico della popolazione europea.

Parole chiave

Nanovettori, somministrazione controllata dei farmaci, doppio strato lipidico, nanodisco, FGFR1, FGFR3, cancro della vescica

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