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COOPERATION BETWEEN STATES AND NON-STATE ARMED GROUPS: SYTEMATIC OR RANDOM PARTNERSHIPS?

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Il ruolo del governo nel sostegno alle insurrezioni e al terrorismo

La violenza generata da gruppi armati non statali come i ribelli etnici o religiosi, i terroristi e i guerriglieri è in aumento. Un’iniziativa dell’UE ha esaminato il sostegno dei governi a questi gruppi.

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Si sa che gli stati supportano i gruppi armati in forma di protezione, armi e finanziamenti. La letteratura attuale non riconosce lo sfruttamento dei gruppi armati degli stati vulnerabili. Inoltre i dati raccolti sui gruppi armati di oggi non si occupano in modo sistematico del sostegno esterno in quanto fattore essenziale dell’esistenza provata e continuata di tali gruppi. Il progetto STATE-NAGCOOPERATION (Cooperation between states and non-state armed groups: Systematic or random partnerships?), finanziato dall’UE, ha raccolto dati dettagliati su 425 gruppi armati non statali per approfondire il rapporto tra gli stati e i detti gruppi. I ricercatori hanno raccolto dati da migliaia di fonti e circa 10 000 osservazioni. Hanno quindi codificato il sostegno statale esterno per ogni gruppo che colpisce uno stato dal 1945 al 2010. Sul portale dei dati ogni gruppo ha una pagina di profilo con informazioni come l’anno di creazione, l’identità, lo scopo, il nome degli stati che lo sostengono, notizie e fonti accademiche. Tre mappe mondiali con un codice a colori rappresentano diverse epoche in termini di sostegno attivo e passivo. Per quanto riguarda le collezioni di dati esistenti, questo strumento di dati intersettoriali e divisi per epoche presenta diverse innovazioni. Distingue tra sostegno attivo e passivo, compre un periodo di tempo di 70 anni, indica identità etno-nazionali e religiose e specifica gli obiettivi dietro le rivendicazioni politiche e/o territoriali. I risultati hanno mostrato che gli stati sono in gran parte responsabili della minaccia dei gruppi armati non statali ed è più probabile che sostengano quelli con cui si identificano dal punto di vista etnico, religioso e ideologico. Gran parte del sostegno arriva da stati relativamente forti rispetto a stati deboli o in rovina. Il sostegno passivo è aumentato considerevolmente a partire dalla Guerra fredda a causa delle democrazie nuove o emergenti. In questo caso, gli stati non creano canali deliberatamente per aiutare i gruppi armati, ma lo fanno inavvertitamente a causa della loro incapacità di proteggere i confini. Gli articoli di ricerca saranno pubblicati in forma di libro da un’importante casa editrice universitaria. STATE-NAGCOOPERATION ha fatto avanzare lo stato dell’arte in questo campo di ricerca. Così facendo varie parti interessate hanno adesso accesso a una serie di risorse online di cui possono disporre per determinare se un governo crea canali diretti e indiretti per aiutare i gruppi armati e se acconsente intenzionalmente a sostenerli.

Parole chiave

Gruppi armati non statali, ribelli, terroristi, sostegno del governo

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