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Busquin sollecita i paesi candidati ad utilizzare gli strumenti finanziari comunitari a sostegno della ricerca

In un intervento a Budapest (Ungheria) il 25 febbraio, il commissario europeo della Ricerca Philippe Busquin ha sollecitato i paesi candidati all'adesione ad utilizzare i fondi Phare (il programma della Commissione finalizzato al sostegno delle riforme nei paesi dell'Europa ce...

In un intervento a Budapest (Ungheria) il 25 febbraio, il commissario europeo della Ricerca Philippe Busquin ha sollecitato i paesi candidati all'adesione ad utilizzare i fondi Phare (il programma della Commissione finalizzato al sostegno delle riforme nei paesi dell'Europa centrale ed orientale) per sostenere le attività di ricerca. Davanti al presidente dell'Accademia ungherese delle scienze Norbert Króo, al ministro per l'Istruzione e la Scienza József Pálinkás ed al pubblico convenuto, Busquin ha espresso il proprio rincrescimento per il fatto che i paesi candidati esitino spesso ad avvalersi dei fondi Phare per finanziare la ricerca, preferendo invece utilizzarli per attività economiche o di tutela dell'ambiente. "Tuttavia nulla può avere un impatto maggiore sulla crescita, la competitività, l'occupazione e la qualità della vita rispetto alla ricerca ed alla creazione di solide competenze in tale ambito", ha dichiarato Busquin. Il Commissario ha rivolto un appello ai paesi candidati affinché si avvalgano maggiormente di questo strumento per agevolare la propria integrazione nell'impegno europeo per la ricerca ed ha altresì incoraggiato l'impiego di tutti gli strumenti finanziari di coesione a sostegno della ricerca, dello sviluppo tecnologico, del trasferimento di tecnologia e dell'innovazione. Busquin ha dichiarato che l'imminente allargamento dell'UE costituisce il fulcro delle sue proposte di istituire lo Spazio europeo della ricerca (SER), indicando due motivazioni del rapporto tra queste due iniziative comunitarie. "In primo luogo, l'ampliamento dell'Unione fino a comprendere un gran numero di paesi molto diversi rende particolarmente evidenti non solo i limiti e le forme di collaborazione di cui disponiamo attualmente, ma anche la necessità di andare al di là dei semplici progetti comuni", ha dichiarato il Commissario. "In secondo luogo, il progetto dello Spazio europeo della ricerca ci porta a ricordare [...] la libertà di circolazione degli scienziati, delle tecniche e della conoscenza che esisteva prima dello sviluppo degli Stati nazione, particolarmente nell'Europa del Medio Evo e dell'Illuminismo", ha affermato Busquin, dichiarando che è ragionevole ripristinare in Europa questa forma di coordinamento. Per agevolare la partecipazione dei paesi candidati si sono compiuti sforzi eccezionali fin dalla conclusione degli accordi di associazione, ha dichiarato Busquin, promettendo altresì che tali sforzi continueranno e saranno intensificati qualora necessario. Una delle priorità è quella di incoraggiare e facilitare la presenza delle università, dei centri di ricerca e delle imprese (in particolare delle PMI) dei paesi candidati nelle reti di eccellenza e nei progetti integrati, due dei nuovi strumenti proposti per il sesto programma quadro (6PQ).

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