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Contenuto archiviato il 2024-06-18

The influence of neuromodulators on medial prefrontal cortical microcircuits during working memory

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Il meccanismo della memoria di lavoro

Analizzare come il nostro cervello elabora le informazioni nuove e memorizzate – la cosiddetta memoria di lavoro – è necessario per capire gli aspetti fondamentali della capacità di apprendimento e dell’attenzione.

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La nostra capacità di conservare o elaborare informazioni pertinenti è controllata dalla nostra memoria di lavoro. La parte del cervello responsabile della memoria è la corteccia prefrontale mediale. Benché siano stati chiariti i processi neuronali necessari per il funzionamento della memoria di lavoro, manca una spegazione dei meccanismi di questa attività corticale, in particolare dell’impatto su di essa dei neuromodulatori come la dopamina. Gli scienziati impegnati nel progetto PFC-DOPA (The influence of neuromodulators on medial prefrontal cortical microcircuits during working memory), finanziato dall’UE, si sono proposti di fare luce sull’argomento. A tale scopo, il primo passo è stato quello di caratterizzare le dinamiche dell’attivazione della corteccia prefrontale mediale e di determinare come i neuromodulatori influenzano queste rappresentazioni. In tale contensto, hanno combinato tecniche elettrofisiologiche in vivo e manipolazioni optogenetiche per fare una valutazione diretta del ruolo della dopamina sull’attività neurocorticale e sulla memoria di lavoro. I ricercatori hanno marcato i neuroni dopamina riuscendo a definire la connettività anatomica tra i neuroni dopamina e la corteccia prefrontale, ottenendo inoltre informazioni sulla risposta legata alla dopamina. Hanno scoperto un’eterogeneità degli assoni dopamina nelle diverse regioni della corteccia prefrontale, indicando possibili differenze nelle risposte della dopamina. Il lavoro in vivo ha indicato che la dopamina potrebbe avere un ruolo nella modulazione dei segnali in entrata dall’ippocampo alla corteccia prefrontale durante le attività comportamentali. Tale effetto dopaminergico era mediato dal recettore D1 e i modelli osservati erano correlati alle attività legate all’attenzione e alla memoria di lavoro. In generale, le scoperte dello studio PFC-DOPA forniscono preziosi approfondimenti sui meccanismi neuronali che sono alla base della memoria di lavoro. Nel lungo termine, queste informazioni aiuteranno a capire la base molecolare dei problemi dell’attenzione e delle difficoltà di apprendimento nei bambani.

Parole chiave

Memoria di lavoro, apprendimento, corteccia prefrontale mediale, dopamina, recettore D1

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