La Fraunhofer Gesellschaft illustra la propria intenzione di contribuire alla creazione del SER
In un intervento a Bruxelles il 10 aprile, il presidente dell'organizzazione di ricerca tedesca Fraunhofer Gesellschaft professor Hans-Jürgen Warnecke ha espresso il desiderio che la sua organizzazione partecipi ad un maggior numero di progetti di ricerca paneuropei, nonché esortato i direttori dei singoli istituti della Fraunhofer a considerare, fra i compiti da svolgere, il proprio contributo alla creazione dello Spazio europeo della ricerca (SER). Tale dichiarazione è stata pronunciata lo stesso giorno in cui i rappresentanti della Fraunhofer Gesellschaft hanno incontrato la Commissione per discutere dei nuovi strumenti per il sesto programma quadro (6PQ). Il professor Warnecke ha altresì rivelato che la sua organizzazione ha già predisposto uno schema di progetto integrato, uno dei nuovi strumenti proposti dalla Commissione per il 6PQ. Per la prima volta, la Fraunhofer Gesellschaft ha svolto la propria riunione annuale dei direttori degli istituti della società a Bruxelles anziché a Monaco di Baviera, nei giorni dal 9 all'11 aprile. Il cambiamento di luogo, secondo il professor Warnecke, mirava ad indicare ai direttori che l'organizzazione deve puntare ad un percorso europeo, nonché a manifestare al mondo esterno che la Fraunhofer Gesellschaft intende essere attiva in Europa. Il commissario europeo della Ricerca Philippe Busquin ha espresso la propria soddisfazione per la decisione di svolgere la riunione a Bruxelles, un gesto che egli ha descritto come "ben più di un simbolo che il SER è sulla giusta direzione e diventerà presto una realtà". La Fraunhofer Gesellschaft è un'organizzazione nazionale di ricerca applicata sovvenzionata con fondi pubblici, che comprende 56 istituti. Quasi i due terzi del suo budget annuale di ricerca (che ammonta ad un miliardo di euro) sono costituiti da attività su contratto, commissionate dall'industria e da istituzioni statali e pubbliche, mentre il resto proviene dai governi dei Länder e da quello federale. L'organizzazione dispone già di sedi in Asia e negli Stati Uniti, oltre che in Europa dove prevede una cooperazione ancora più intensa. La Fraunhofer Gesellschaft ha già aperto un ufficio a Bruxelles per svolgere un ruolo più attivo nella politica europea di ricerca; ha preso parte altresì a diverse joint venture con altri istituti di ricerca negli Stati membri dell'UE, che comprendono Zilina (Slovacchia), Parigi (Francia), Göteborg (Svezia) e Milano (Italia). La società ha inoltre partecipato ad oltre 350 progetti nell'ambito del quinto programma quadro. Il professor Warnecke ha spiegato che l'attività estera della Fraunhofer Gesellschaft non dovrebbe essere intesa come una molesta competizione nei confronti delle organizzazioni di ricerca nazionali. Tramite le joint venture "si aggregano competenze scientifiche complementari, appartenenti ad entrambe le organizzazioni", ha dichiarato Warnecke. "Queste joint venture sono a nostro parere i primi 'Istituti europei' che integrano le conoscenze: sono gestite da organizzazioni nazionali di ricerca di diversi paesi, ma con una visione comune europea". La Fraunhofer Gesellschaft attualmente si basa su due principi guida per le proprie attività, ha dichiarato il professor Warnecke. In primo luogo, "la Fraunhofer Gesellschaft, che è ad oggi la più grande società europea di ricerca su contratto, deve partecipare in prima persona al processo di integrazione della ricerca", ha dichiarato il Presidente dell'organizzazione, delineando in che modo quest'ultima prenderà parte attiva all'introduzione di nuove strutture per la ricerca a lungo termine. In secondo luogo, la Fraunhofer Gesellschaft deve tener presente la gestione del rischio, il che significa scegliere strumenti adeguati a scenari diversi, "quale che sia l'Europa che avremo", intendendo che questa organizzazione deve conservare la capacità di adattarsi agli sviluppi futuri, in particolare all'ampliamento dell'UE. Il professor Warnecke ha posto in risalto che la Fraunhofer Gesellschaft è lieta di fungere da "sparring partner per il dibattito" o da "collaudatore di progetto" per la Commissione. Esistono ancora altri campi nei quali la Fraunhofer Gesellschaft ravvisa delle opportunità di rinsaldare l'impegno europeo, secondo il professor Warnecke, che ha menzionato la cooperazione tra le università, quella con il Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione e la promozione della mobilità dei ricercatori. "Vi assicuro che stiamo lavorando su questi argomenti e siamo anche aperti a suggerimenti che provengano da altre parti", ha dichiarato. "Il cosiddetto 'modello Fraunhofer' non può essere copiato pedissequamente e replicato in altri paesi europei", ha ammesso il professore, rilevando la differenza di culture ed obiettivi della ricerca. "Ma l'Europa è ricca di modelli e idee. Di conseguenza, uno scambio aperto delle migliori prassi tra le organizzazioni di ricerca in Europa dovrebbe portare a strutture e processi più efficienti, facendo sì che ognuna delle parti apprenda dall'altra". Gli europei devono essere concordi e, secondo le parole del professor Warnecke, "noi scienziati siamo sempre stati capaci, quando è in gioco la cooperazione internazionale, di muoverci più velocemente della politica".
Paesi
Germania