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Planet Hunting: Exploration and research at the leading edge of high-contrast imaging

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La ricerca di pianeti extrasolari in immagini ad alto contrasto

La realizzazione di immagini dirette di pianeti in orbita attorno ad altre stelle è impegnativa dal punto di vista tecnico, ma è anche altamente gratificante. Essa è resa possibile da una combinazione dei migliori telescopi, strumenti scientifici dedicati e sofisticate tecniche di elaborazione delle immagini.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Il progetto PLANET HUNTING (Planet hunting: Exploration and research at the leading edge of high-contrast imaging) ha effettuato una rilevazione mediante immagini dirette per cercare pianeti attorno alle stelle binarie. Ha inoltre preso parte alla messa in funzione e al primo utilizzo scientifico della struttura per ottenere immagini dirette del Very Large Telescope dell’Osservatorio europeo australe (ESO) in Cile. Sia il programma delle osservazioni che la messa in funzione del coronografo SPHERE (Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet Research) sono stati rinviati durante il primo anno, rendendo necessaria una certa riorganizzazione del piano del progetto. Il primo anno è stato quindi dedicato soprattutto al completamento e alla pubblicazione di un approfondito studio mediante immagini dirette del disco protoplanetario LkCa 15. Nel secondo anno, al progetto sono state assegnate 40 ore di tempo di osservazione sul sottosistema per trovare pianeti di SPHERE chiamato IRDIS (Infrared Dual Imager and Spectrograph), da poco disponibile. Questa fase includeva la copertura di 40 nuovi obbiettivi esplorativi in aggiunta a diversi obbiettivi supplementari per completare un precedente lavoro di rilevazione. Queste osservazioni sono proseguite per gran parte del 2015. Mentre proseguono la valutazione, il controllo e la pubblicazione di questi nuovi dati, è stata compiuta una scoperta immediatamente pubblicabile. Sono state ottenute immagini di una struttura a disco in precedenza sconosciuta attorno alla binaria stretta AK Sco, che è usata come sistema di riferimento nell’astrofisica stellare. Le osservazioni di verifica scientifica del LkCa 15 con il Zurich Imaging Polarimeter (ZIMPOL) hanno confermato i risultati di un documento precedente e hanno rivelato per la prima volta il disco più interno nella luce riflessa. Inoltre, le osservazioni di MWC 758 con ZIMPOL hanno rivelato nuove strutture all’interno dei noti bracci a spirale. I dati sulla messa in funzione relativi ad AU Microscopii mostrano caratteristiche del disco simili a onde su larga scala che possono essere seguite su scale temporali che raggiungono i quattro anni e sembrano muoversi verso l’esterno a velocità illimitate. Nessun fenomeno equiparabile è noto da altri obbiettivi o dalle previsioni teoriche, e ciò rende difficoltosa la sua spiegazione. Un documento pertinente è stato accettato per la pubblicazione in Nature. Un’anteprima dei risultati è inoltre stata presentata durante la conferenza Spirit of Lyot a giugno 2015. Una relazione su invito è stata fatta alla conferenza Esopianeti con JWST-MIRI ad Heidelberg nel mese di settembre del 2014. Sulle attività di raccolta di immagini dirette del team SPHERE è anche stato presentato un rapporto all’incontro PlanetS NCCR ad Anzère nel mese di gennaio del 2015. Inoltre, c’è stato un intervento volontario sui risultati di LkCa 15 durante la conferenza Spirit of Lyot a Montreal nel mese di giungo del 2015.

Parole chiave

Pianeti extrasolari, PLANET HUNTING, immagini dirette, LkCa 15, disco protoplanetario

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