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Game Theory and Applications in the Presence of Cognitive Limitations

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La teoria dei giochi e i limiti cognitivi

Un progetto finanziato dall’UE ha analizzato la teoria dei giochi e le relative applicazioni in scenari caratterizzati da limiti cognitivi, nel contesto dell’economia classica.

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La teoria dei giochi è una disciplina trasversale che studia i modelli matematici del conflitto e della cooperazione prefiggendosi l’obiettivo di prevedere il comportamento degli agenti o dei partecipanti ai giochi. Per formulare previsioni adeguate nell’area dell’economia circa le strategie dei propri concorrenti, gli agenti economici fanno affidamento sulle informazioni private e sullo stato dell’economia che, tuttavia, risultano spesso difficilmente accessibili. La teoria dell’equilibrio delle aspettative basato sulle analogie (Jehiel, 2005) parte dal presupposto che, per formulare le proprie aspettative, i giocatori considerano i risultati delle esperienze ludiche del passato in vari giochi o stati dell’economia. Il progetto GTAPCL (Game theory and applications in the presence of cognitive limitations) mette in discussione il livello di correttezza di queste aspettative (razionalità cognitiva), proponendo una metodologia basata sull’idea che un maggior livello di esperienza relativa ai propri avversari maturata dai giocatori conduce a una maggiore comprensione delle loro strategie e alla conseguente elaborazione di previsioni più puntuali. L’iniziativa ha rivisitato anche la teoria della reputazione che ipotizza che i giocatori seguono una linea di ragionamento stereotipata e dimostra che osservatori estremamente razionali sono in grado di manipolare e di trarre vantaggio da tali comportamenti e credenze. Un altro importante risvolto di questo metodo consiste nell’analisi delle strategie di offerta messe in atto durante le aste. Secondo la teoria dell’equilibrio di Nash, gli agenti prevedono il modo in cui gli offerenti elaboreranno i dati in base ai comportamenti del passato e formuleranno le proprie aspettative, esponendosi, in tal modo, al meccanismo della manipolazione. Tale condizione rende pertanto necessaria una regolamentazione. Adottando una prospettiva più positiva, è possibile analizzare le aste assolute e le aste con prezzi di riserva segreti. Mentre le prime trovano una giustificazione nella loro capacità di attrarre un numero maggiore di partecipanti, le seconde, che presentano un carattere completamente razionale e prevedono la fissazione di un prezzo di riserva inferiore alla valutazione del venditore, non potranno mai trovarne una. Un ulteriore aspetto difficilmente giustificabile consiste nell’adozione di un processo di riserva segreto, sebbene queste aste possano essere considerate, da un punto di vista informale, un metodo per non terrorizzare troppi partecipanti in caso di fissazione di un prezzo di riserva elevato. La seconda tipologia di asta trova una giustificazione in ambienti in cui gli acquirenti non comprendono pienamente gli effetti della scelta del prezzo di riserva sulla partecipazione né le modalità di divulgazione dei prezzi di riserva segreti. Lo studio rivela che il metodo di elaborazione delle aspettative adottato da questi acquirenti non è del tutto irrazionale, in quanto, nella loro analisi, i dati relativi alla partecipazione e ai prezzi di riserva sono considerati sistemi di aste naturali in ambienti competitivi. Questo studio potrebbe garantire la nascita di sistemi in grado di proteggere gli acquirenti nelle case d’asta.

Parole chiave

Teoria dei giochi, limite cognitivo, economia, aste

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