Busquin sollecita la creazione di un'infrastruttura comune per le misure e le prove
In un messaggio registrato, trasmesso in occasione della conferenza dal titolo "Verso un'infrastruttura integrata per le misure" tenutasi il 18 giugno a Varsavia, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha sottolineato l'importanza di un'infrastruttura comune europea per le misure e le prove che includa i paesi candidati. "Le misure, le prove e la definizione di norme comuni sono elementi indispensabili per la costituzione di un'economia e di una società basate sulla conoscenza, obiettivo quest'ultimo che l'Unione europea è impegnata a raggiungere", ha dichiarato Busquin. Più specificatamente, ha spiegato il Commissario, occorre un'infrastruttura metrologica comune capace di assicurare il corretto funzionamento del mercato unico europeo, garantendo nel contempo la libera circolazione dei prodotti di qualità. Essa contribuirà altresì ad imporre la competitività delle imprese europee nel mercato globale, a garantire la qualità dell'ambiente e degli alimenti, a controllare i rischi naturali e tecnologici ed a tutelare i consumatori tramite la lotta contro la frode e la contraffazione, ha aggiunto Busquin. Egli ha indicato una serie di settori nei quali l'UE è già parte attiva o intende divenirlo: analisi chimiche nell'ambito sanitario, identificazione rapida delle sequenze genetiche per verificare la presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) e nanotecnologie. Busquin ha evidenziato il modo in cui lo Spazio europeo della ricerca (SER) favorirà la creazione di questa infrastruttura comune, rafforzando e coordinando le attività di ricerca intraprese a livello nazionale in tutti gli Stati membri dell'UE. "I paesi candidati possono e devono svolgere un ruolo fondamentale nella costituzione di un'infrastruttura per le misure e le prove nell'ambito dello Spazio europeo della ricerca", ha affermato Busquin. "Ciò assumerà importanza - ha aggiunto - sia nel loro interesse sia ai fini della realizzazione di un'Europa allargata". A tale opinione ha fatto eco il ministro della Scienza polacco Michal Kleiber. Egli ha sostenuto che la partecipazione dei paesi candidati al quinto programma quadro (5PQ) è stata molto proficua. Il Ministro ha sottolineato che tale partecipazione ha favorito le attività di ricerca e sviluppo nei paesi candidati ed ha avuto altresì una considerevole rilevanza politica, dimostrando che queste nazioni sono in grado di lavorare insieme agli Stati membri in condizioni di parità.