Busquin auspica che il reattore ITER sia costruito in Europa
In seguito all'offerta del Giappone di accogliere il reattore termonucleare sperimentale internazionale (ITER), il commissario europeo della Ricerca Philippe Busquin ha espresso il proprio auspicio che tale struttura sia invece costruita in Europa. ITER è un progetto internazionale di ricerca e sviluppo nel campo termonucleare, mirato a dimostrare la fattibilità scientifica e tecnologica dell'energia prodotta dalla fusione nucleare a scopi pacifici. Il consorzio del progetto svilupperà il primo impianto di fusione per la produzione di energia termica a livello di una centrale elettrica commerciale. "Sarebbe perfetto se il reattore ITER venisse costruito in Europa e mi compiaccio di vedere che due Stati membri, la Francia e la Spagna, si sono candidati ad ospitare quest'impianto", ha dichiarato Busquin, aggiungendo: "Spero che gli Stati Uniti aderiranno nuovamente al consorzio e contribuiranno allo sviluppo di questa tecnologia promettente". Gli Stati Uniti avevano respinto il progetto nel 1997 ritenendolo troppo costoso. Dato che il Parlamento europeo ha adottato le relazioni sui programmi specifici del sesto programma quadro (6PQ) di ricerca e sviluppo (R&S), alla ricerca nucleare sono stati assicurati investimenti da parte della Commissione europea per 1,23 miliardi di euro tra il 2002 ed il 2006. "L'energia nucleare sicura e pulita costituisce una priorità per lo sviluppo sostenibile: essa può contribuire in misura notevole al raggiungimento degli obiettivi posti dal Protocollo di Kyoto. È altresì evidente la necessità di un intervento comunitario mirato a consolidare, a livello europeo, il know-how e le risorse della ricerca nucleare all'avanguardia", ha dichiarato Busquin. La maggior parte degli stanziamenti previsti dal programma Euratom (750 milioni di euro) andranno a favore della ricerca nel campo della fusione nucleare, compresi i preparativi per il varo del progetto ITER. Il Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione europea riceverà 290 milioni di euro, mentre 90 milioni di euro saranno investiti nel trattamento dei rifiuti, 50 milioni nella protezione contro le radiazioni e 50 milioni in altre attività comprendenti la sicurezza dei reattori, i sistemi innovativi, l'istruzione e la formazione.