Nuovi solventi per un’estrazione più efficiente delle terre rare
Le industrie europee dipendono molto da elementi delle terre rare importati, con la maggior parte dei rifornimenti che proviene dalla Cina. La domanda di importazioni per materie prime essenziali come ad esempio i lantanoidi deve essere ridotta visto che l’Europa ha abbastanza giacimenti per essere autosufficiente. Questo monopolio in Cina ha portato a un’ondata di studi sui procedimenti di riciclaggio che fanno uso di solventi organici volatili e infiammabili. Nel progetto INNOVILLN (Ionic liquids as innovative organic phase for solvent extraction and separation of lanthanoids: A comparative study of conventional and synergistic systems), finanziato dall’UE, gli scienziati miravano a studiare ulteriormente i liquidi ionici da usare come solventi che non siano volatili e infiammabili. I liquidi ionici, ovvero sali che sono liquidi a temperature ambiente, possono essere usati come solventi per estrarre e separare gli elementi delle terre rare da una miscela che li contiene. Il team del progetto ha usato due solventi organici molto utilizzati e quattro liquidi ionici per testare il loro effetto sinergico sull’efficienza di estrazione dei lantanoidi. In tutti i casi, gli scienziati hanno riportato che i liquidi ionici estraevano in modo più efficiente gli elementi delle terre rare, escluso un caso in cui l’efficienza di separazione era scarsa. I risultati del progetto stanno promuovendo dei procedimenti di estrazione più efficienti in confronto a quelli attualmente all’avanguardia, e che sono anche più economici e hanno un ridotto impatto ambientale.
Parole chiave
Solventi, elementi terre rare, lantanoidi, INNOVILLN, liquidi ionici, estrazione e separazione