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Contenuto archiviato il 2023-01-01

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Gli imprenditori europei si uniscono alle crescenti richieste della Commissione di un urgente incremento della spesa per la ricerca

Gli imprenditori europei hanno unito le loro voci alle richieste di potenziamento degli sforzi di ricerca al fine di rafforzare la competitività, la crescita economica e l'occupazione dell'UE. L'appello è stato lanciato durante un dibattito fra esperti organizzato dall'Union...

Gli imprenditori europei hanno unito le loro voci alle richieste di potenziamento degli sforzi di ricerca al fine di rafforzare la competitività, la crescita economica e l'occupazione dell'UE. L'appello è stato lanciato durante un dibattito fra esperti organizzato dall'Unione delle confederazioni europee dell'industria e dei datori di lavoro (UNICE) sul tema "Challenges for lifting European R&D [research and development] expenditure from 1.9 per cent to three per cent of GDP" (Le sfide legate all'aumento della spesa europea per la R&S [ricerca e sviluppo] dall'1,9 al 3 per cento del PIL), tenutosi a Bruxelles nel corso della conferenza di lancio del sesto programma quadro (6PQ). Al dibattito hanno partecipato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin; il presidente dell'UNICE Georges Jacobs; Michel Deleau, direttore della Banca europea per gli investimenti (BEI); Daniel Janssen, presidente del gruppo di lavoro sulla competitività in seno alla Tavola rotonda europea degli Industriali (ERT); Fred von Dewall, Chief Economist presso il Gruppo ING e Yannis Tzavaras, responsabile generale per lo sviluppo di nuove attività innovative presso Intracom. Busquin ha sottolineato che: "La ricerca industriale sta assumendo sempre più una dimensione europea e addirittura mondiale. La frammentazione delle iniziative, l'isolamento dei sistemi di ricerca nazionali e le disparità fra i sistemi giuridici e amministrativi pesano molto sugli investimenti per la R&S". "L'obiettivo del tre per cento e lo Spazio europeo della ricerca sono entrambi fondamentali per ripristinare la fiducia nell'economia basata sulla conoscenza e per dare impulso alla crescita sulla base di iniziative di R&S migliori sotto il profilo quantitativo e qualitativo", ha affermato Busquin. Il presidente dell'UNICE Georges Jacobs ha aggiunto che l'obiettivo del tre per cento fissato dal Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 "potrà essere raggiunto solo se l'Europa migliorerà radicalmente i propri centri di eccellenza, di competenze e d'istruzione, e se creerà un ambiente normativo favorevole per la R&S e l'innovazione, nonché un approccio coerente per tutte le politiche dell'UE ed un settore di ricerca pubblico forte e vibrante. Le politiche interdisciplinari, come quelle regionali e in materia d'istruzione, presentano importanti implicazioni in termini di investimenti per la R&S, che devono essere valutate". Nella comunicazione della Commissione, dal titolo "Più ricerca per l'Europa - Obiettivo: 3 per cento del PIL", si legge che "due terzi di tali investimenti dovrebbero provenire dal settore privato". Il gruppo di esperti è giunto alla conclusione che vi un'assoluta necessità di riesaminare ampiamente le modalità di promozione della R&S e dell'innovazione. Esso, inoltre, ha sottolineato che l'Europa deve modificare le sue attuali politiche e prassi al fine di raggiungere tale obiettivo. I partecipanti alla discussione hanno spiegato che un approccio coerente contribuirebbe al coordinamento delle politiche di R&S dei 15 Stati membri dell'UE e che la politica di R&S deve essere coerente anche rispetto alle altre politiche, fra cui quelle in materia di concorrenza, ambiente e istruzione. Il direttore della BEI Michel Deleau ha dichiarato: "La Banca europea per gli investimenti ha fatto della R&S l'elemento centrale della sua 'iniziativa per l'innovazione' attualmente in corso, elemento che continuerà a costituire un obiettivo chiave per l'attività di concessione di prestiti della BEI nei prossimi anni. Particolare enfasi verrà posta sul sostegno alla R&S condotta da aziende private, di piccole o grandi dimensioni, e sulla regolazione degli strumenti finanziari in base alle esigenze del settore della ricerca. Il Fondo europeo per gli investimenti, affiliato alla BEI, continuerà a sostenere le università e i centri di ricerca nella creazione di fondi di investimento e nuovi strumenti, seguitando a fornire servizi di consulenza. In questo modo, il Fondo mira a rafforzare la ricerca e a superare il divario fra quest'ultima e lo sviluppo dei prodotti". Daniel Janssen, presidente del gruppo di lavoro sulla competitività in seno alla Tavola rotonda europea degli industriali (ERT) ha concluso: "Raggiungere l'obiettivo del tre per cento è fondamentale per garantire il compimento dei progressi necessari per rafforzare la competitività, la crescita economica e l'occupazione nell'UE. Tuttavia, tale obiettivo rischia di diventare irrealistico, se non si procederà al più presto, in tutt'Europa, ad una radicale riconsiderazione di ciò che esso comporta".

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