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Contenuto archiviato il 2023-01-01

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Gli esperti di etica discutono l'istituzione di un osservatorio europeo

Secondo quanto dichiarato il 28 novembre al Notiziario CORDIS da Barbara Rhode, capo dell'unità "Questioni deontologiche della ricerca e della scienza" presso la Commissione europea, occorre creare un osservatorio europeo per le questioni etiche nella scienza, poiché le discus...

Secondo quanto dichiarato il 28 novembre al Notiziario CORDIS da Barbara Rhode, capo dell'unità "Questioni deontologiche della ricerca e della scienza" presso la Commissione europea, occorre creare un osservatorio europeo per le questioni etiche nella scienza, poiché le discussioni e i dibattiti attualmente in corso in ambito nazionale non esercitano un impatto a livello europeo. I coordinatori delle reti paneuropee sull'etica nella scienza hanno partecipato ad una manifestazione della Commissione, tenutasi a Bruxelles il 28 e 29 novembre, per discutere la creazione di un osservatorio, così come previsto dal piano d'azione "Scienza e società" della Commissione. Nel 2003 si prevede che vengano avviate le prime concrete attività. Ma per quale motivo è necessario rafforzare la cooperazione fra le reti che si occupano di questioni etiche a livello europeo? Per una questione di "tolleranza", afferma la Rhode. "La tolleranza è uno dei nostri valori più importanti in Europa, al quale si giunge attraverso la comprensione. Viviamo in Europa e dovremmo aprire le nostre menti". Al punto 29 del piano d'azione si legge: "Verrà istituito un osservatorio d'informazione e documentazione per contribuire al monitoraggio e all'analisi dello sviluppo delle questioni etiche nella scienza a livello nazionale e internazionale". Diversi partecipanti al workshop hanno sostenuto che è più importante disporre di un osservatorio di competenze che non di un mero archivio di informazioni, e per la raccolta dati hanno proposto di impiegare un'apposita équipe di specialisti in questa attività. Il professor R. Spier di "Biotech" ha consigliato alla Commissione di affidare ad un gruppo il compito di visitare gli Stati membri dell'UE e i paesi candidati per promuovere l'attività della Commissione. "Nessun esperto [di etica] è in grado di farlo", ha affermato Spier. La Rhode ha concordato sulla necessità di nominare un apposito team per la raccolta delle informazioni, ma ha respinto l'idea secondo cui le competenze pratiche sarebbero più importanti delle informazioni. "Per costruire una casa occorre possedere le necessarie informazioni. Non è possibile sviluppare competenze se non si dispone di informazioni e della possibilità di accedervi. Dobbiamo realizzare le fondamenta. Non si tratta di scegliere fra le une o le altre [competenze/informazioni], ci occorrono entrambe". Quest'affermazione è stata ribadita da Francisco Perez-Trejo dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO). "Non vi sono dubbi circa la necessità di creare un osservatorio. È un'esigenza, non una scelta", ha affermato Perez-Trejo, aggiungendo: "Esso aiuterà le organizzazioni a progredire. Una delle funzioni offerte potrebbe essere la creazione e il rafforzamento delle reti e, sulla base di ciò, emergeranno diverse esigenze d'informazione". L'osservatorio faciliterebbe l'accesso alle informazioni, raccoglierebbe dati e competenze e identificherebbe i criteri etici necessari per la valutazione delle proposte di progetto nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ). La Commissione ha già compiuto diversi progressi in questo settore con il finanziamento di EURETHNET, la rete europea d'informazione in materia di bioetica che riunisce Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Regno Unito. Tale rete è stata creata come unità virtuale composta da diverse banche dati realizzate utilizzando strutture comuni e da un thesaurus che permette la ricerca incrociata e comparativa delle informazioni. Attraverso un portale Internet, EURETHNET mette a disposizione di accademici, ricercatori, decisori e consumatori informazioni sulla bioetica, nonché sulle relative questioni giuridiche. La rete mira ad armonizzare le norme e le procedure di documentazione, nel rispetto del pluralismo etico per quanto concerne i contenuti.

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