Un membro del Gruppo europeo sulle scienze biologiche elogia la disponibilità e la capacità d'ascolto del commissario Busquin
Il Gruppo europeo sulle scienze biologiche (EGLS) ha riscontrato alcuni cambiamenti da quando ha avviato l'attività di consulenza per la Commissione, secondo quanto dichiarato dal professor Derek Burke, membro del gruppo, in un'intervista al Notiziario CORDIS. La conferenza dal titolo "Verso un'agricoltura sostenibile per i paesi in via di sviluppo", si è svolta il 30 ed il 31 gennaio a Bruxelles sotto l'egida dell'EGLS. La manifestazione è in linea con il mandato del gruppo che consiste nel prestare consulenza su questioni nuove e favorire la partecipazione al dialogo da parte del grande pubblico. Il professor Burke ha vivamente elogiato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, sia per il sostegno che ha dato alla manifestazione, sia per il suo approccio generale alla trattazione di questioni scientifiche controverse. L'organizzazione di una manifestazione così imponente, che ha riunito numerose personalità dalle opinioni divergenti, è stata, secondo il professor Burke, un atto "molto coraggioso" da parte del Commissario. Il Professore ritiene che la Commissione stia prestando ascolto ai pareri dell'EGLS. Egli ha aggiunto che, se non avessero riscontrato cambiamenti, i membri del gruppo avrebbero rinunciato al proprio incarico. All'EGLS è stata accordata ampia libertà di manovra, ha affermato il professor Burke. Egli ha inoltre sottolineato che il commissario Busquin è "estremamente disponibile" ed "ha un'effettiva capacità d'ascolto [.], aspetti per i quali è apprezzato da scienziati e politici". A seguito del dibattito relativo alla ricerca sulla cellule staminali e della successiva relazione presentata dall'EGLS alla Commissione, quest'ultima ha convenuto, secondo quanto dichiarato dal professor Burke al Notiziario CORDIS, che non poteva esistere "un approccio uniforme". Stando al parere del gruppo, per tale questione è necessario adottare il metodo della sussidiarietà. I 13 membri del gruppo sono stati scelti dalla Commissione, non rappresentano i propri paesi di appartenenza e sono selezionati in base all'esperienza, ha chiarito il professor Burke. Egli sostiene che il gruppo non ha difficoltà a raggiungere un accordo poiché i suoi membri si sono "unanimemente impegnati a perseguire obiettivi comuni".