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Prodi istilla un senso di urgenza nella strategia di Lisbona

In occasione del discorso pronunciato 12 febbraio davanti al Parlamento europeo, il presidente della Commissione europea Romano Prodi ha fatto appello agli Stati membri affinché rinnovino l'impegno e l'azione positiva per raggiungere gli obiettivi di Lisbona. Nel discorso, da...

In occasione del discorso pronunciato 12 febbraio davanti al Parlamento europeo, il presidente della Commissione europea Romano Prodi ha fatto appello agli Stati membri affinché rinnovino l'impegno e l'azione positiva per raggiungere gli obiettivi di Lisbona. Nel discorso, dal titolo "Crescere e svilupparsi in una società della conoscenza", Prodi ha parlato apertamente della necessità di accettare le sfide poste dal rilancio della competitività dell'Europa e dall'attuazione delle politiche necessarie. Il Presidente della Commissione ha dichiarato: "Il messaggio che voglio darvi oggi [...] è che 'l'Europa può vincere'. Può vincere la sfida della modernizzazione e dell'innovazione [...]. Ma tali obiettivi non sono raggiungibili senza profondi mutamenti nelle nostre società. Mutamenti profondi che hanno bisogno di decisioni politiche, di prospettive comuni, di regole". Prodi ha preso atto dei progressi realizzati in alcuni settori, ma ha lamentato la mancanza di sviluppi per raggiungere un accordo sul brevetto comunitario: "[...] è necessaria una maggiore volontà politica per sbloccare il brevetto comunitario, ormai un simbolo della capacità o dell'incapacità dell'Unione di raggiungere gli obiettivi prestabiliti", ha affermato il Presidente della Commissione. Rivolgendosi a quanti pensavano che la realizzazione degli obiettivi di Lisbona fosse automatica, Prodi ha ammonito: "Non illudiamoci che i soli stimoli di mercato o il semplice orgoglio del ricercatore possano vincere la sfida della modernizzazione: ci vogliono decisioni concordate, ci vuole una volontà comune". Il Presidente della Commissione ha particolarmente insistito sulla necessità di agire nei settori dell'istruzione, della ricerca e dell'innovazione. Egli ha posto l'accento sul fatto che non si tratta solo di spendere di più, ma di spendere meglio tanto nella ricerca quanto nell'istruzione. "Ritengo indilazionabile a questo proposito la creazione di alcuni centri scientifici di eccellenza per portare la ricerca europea all'assoluta avanguardia del mondo. Se non saremo in grado di attrarre le migliori energie intellettuali del pianeta non potremo certo mettere in atto la strategia di Lisbona. Se vogliamo veramente porre con serietà le basi per una 'società della conoscenza' dobbiamo inoltre prendere alla lettera l'obiettivo del 3 per cento del PIL da dedicare alla ricerca". E per sciogliere qualsiasi dubbio sulla necessità di un'azione positiva, Prodi ha concluso il proprio discorso avvertendo che: "Senza queste azioni concrete non saremmo assolutamente in grado di recuperare i ritardi che noi tutti lamentiamo. Il primato nel mondo lo si raggiunge solo attraverso la costruzione della società della conoscenza".

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