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Contenuto archiviato il 2023-01-13

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Scienziati italiani impiegano cellule staminali adulte nella lotta alla sclerosi multipla

Ricercatori dell'Istituto San Raffaele di Milano hanno utilizzato iniezioni di cellule staminali provenienti da topi adulti nella terapia di altri topi affetti da paralisi associata ad una forma sperimentale di sclerosi multipla (SM). Si auspica che in futuro un procedimento ...

Ricercatori dell'Istituto San Raffaele di Milano hanno utilizzato iniezioni di cellule staminali provenienti da topi adulti nella terapia di altri topi affetti da paralisi associata ad una forma sperimentale di sclerosi multipla (SM). Si auspica che in futuro un procedimento simile possa essere adottato per curare gli esseri umani colpiti da questa malattia. L'impiego di cellule staminali adulte consentirebbe di aggirare le controversie ed il dibattito etico riguardo all'impiego di cellule staminali embrionali. Un milione di cellule è stato trapiantato per via endovenosa in quindici cavie affette da paralisi. Nell'arco di dieci giorni, l'attività motoria dei topi è aumentata progressivamente e quattro di essi hanno recuperato una piena e regolare capacità di movimento. Negli altri undici roditori la malattia è regredita a paralisi parziale della coda. "Si tratta di un risultato eccezionale", ha affermato il ricercatore Angelo Vescovi dell'Istituto di Ricerca sulle Cellule Staminali del San Raffaele. Il suo team ha scoperto che le cellule avevano raggiunto il midollo spinale e le aree cerebrali danneggiate, ricostruendone i tessuti. Gli scienziati ritengono, in particolare, che le cellule staminali siano state capaci di ricostituire la guaina mielinica composta di acidi grassi che avvolge le cellule cerebrali, denudate per effetto della malattia. Più di un milione di persone al mondo soffre di sclerosi multipla ed allo stato attuale non esiste alcuna cura alla malattia. Tra i suoi sintomi figurano affaticamento, tremore e paralisi. Molti scienziati considerano la possibilità di impiegare cellule staminali adulte in trattamenti di questo tipo quale alternativa all'uso di cellule staminali embrionali. Ma, sebbene le cellule staminali adulte siano in grado di differenziarsi in molti tipi diversi di cellula una volta introdotte nell'organismo, il dott. Vescovi auspica che non venga posto un veto all'impiego per fini di ricerca delle cellule staminali embrionali, che sono ritenute più versatili e la cui raccolta è decisamente più semplice. L'équipe di scienziati ha già avviato esperimenti che prevedono l'introduzione di cellule staminali adulte nell'organismo di primati che mostrano i sintomi della SM e, nel corso di future ricerche, sarà analizzata l'efficacia dell'impiego di cellule staminali embrionali nei medesimi soggetti. Il dott. Vescovi invita tuttavia alla cautela riguardo all'eventualità di scoprire una terapia di questo tipo per i sintomi della SM nell'uomo. Egli sottolinea che il successo di esperimenti su topi-cavie non garantisce che il procedimento funzionerà per gli esseri umani ed aggiunge: "Preferirei non destare aspettative".

Paesi

Italia