European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
Contenuto archiviato il 2024-06-18

Advanced Studies towards Knowledge on Lyssavirus Encephalitis<br/>Pathogenesis Improving Options for Survival

Article Category

Article available in the following languages:

Trattamento efficace del contagio da rabbia

La rabbia può essere prevenuta in modo efficace attraverso la vaccinazione, ma è ancora una delle malattie più devastanti. Un progetto europeo ha identificato diversi composti che sono in grado di prolungare la sopravvivenza dopo l’infezione da rabbia.

Ricerca di base icon Ricerca di base
Salute icon Salute

L’encefalite da rabbia è una malattia fatale nel 100 % dei casi. La patogenesi della malattia è scarsamente compresa e questo limita le possibilità di progettare delle strategie razionali di intervento. L’obiettivo principale del progetto ASKLEPIOS (Advanced studies towards knowledge on lyssavirus encephalitis pathogenesis improving options for survival), finanziato dall’UE, era quello di trovare delle molecole antivirali per trattare pazienti che hanno già sviluppato una malattia clinica associata con l’infezione del virus della rabbia. La patogenesi della rabbia è un complicato processo a più fasi. Precedenti studi hanno determinato che sia il virus che la risposta dell’ospite giocano un ruolo di uguale importanza durante l’encefalite da rabbia. Pertanto, una terapia combinata di successo contro la rabbia richiederà dei composti che blocchino la replicazione del virus e impediscano le risposte dannose dell’ospite in un approccio su due fronti. L’attività antivirale contro l’infezione da rabbia è stata testata in colture cellulari. I risultati hanno dimostrato che gli interferoni di tipo I, l’inibitore MAP chinasi sorafenib, la ribavirina e favipiravir interferiscono con la moltiplicazione virale nelle colture cellulari in concentrazioni non citotossiche. Soprattutto, quando IFN-β è stato combinato con ribavirina, favipiravir o sorafenib, i ricercatori hanno osservato un effetto inibitore additivo. Gli inibitori della risposta dell’ospite sono stati selezionati in un modello murino in vivo dell’infezione da rabbia. I ricercatori hanno identificato composti che bloccano le risposte dannose dell’ospite durante la rabbia e prolungano la sopravvivenza di animali infettati in via sperimentale. I risultati di questi studi indicano la strada per la successiva progettazione di una terapia combinata. Ulteriori esperimenti in vivo hanno dimostrato che l’approccio combinato ha migliorato le possibilità di sopravvivenza di topi infettati dalla rabbia. Il virus della rabbia è esclusivamente neurotrofico ed è limitato al sistema nervoso centrale (SNC). Un composto di trattamento dovrebbe essere in grado di raggiungere il cervello anche se somministrato perifericamente. ASKLEPIOS ha scoperto che il mannitolo incrementa efficacemente la permeabilità della barriera tra sangue e cervello e facilita il rilascio del farmaco nel SNC. ASKLEPIOS ha compiuto un significativo passo in avanti verso il trattamento della rabbia, nonostante il fatto che non sia stata trovata alcuna cura. La maggior parte dei composti identificati durante ASKLEPIOS sono già dei farmaci registrati e potrebbero essere utilizzati in nuove strategie di intervento combinate.

Parole chiave

Rabbia, ASKLEPIOS, replicazione virus, risposte dannose ospite, interferoni

Scopri altri articoli nello stesso settore di applicazione