Un progetto finanziato dall'UE sviluppa un nuovo metodo per misurare l'inquinamento dei siti del patrimonio culturale
Il team di un progetto finanziato dalla Commissione europea sta sviluppando un nuovo metodo per monitorare l'inquinamento ambientale nei musei e nelle gallerie d'arte. La tecnica elaborata consentirà quindi ai curatori di controllare ininterrottamente il potenziale di danno, tramite l'utilizzo di una tecnologia semplice ed economicamente conveniente. Il progetto MIMIC (Microclimate Indoor Monitoring in Cultural Heritage Preservation) è in parte finanziato nell'ambito della sezione "Ambiente, energia e sviluppo sostenibile" del quinto programma quadro e riunisce partner provenienti da Regno Unito, Italia, Spagna, Danimarca e Paesi Bassi. In collaborazione con i centri del patrimonio culturale, quale l'Alcázar di Segovia (Spagna), il team ha utilizzato una serie di dosimetri (strumenti che consentono di rilevare le particelle volatili) a basso costo per valutare gli effetti delle combinazioni di inquinanti, i valori limite del danno e le anomalie microclimatiche locali. A differenza dei tradizionali metodi di valutazione, che si basano sull'immissione di aria in un rivelatore, i dosimetri per la misurazione del danno svolgono una funzione passiva e sono più adatti per essere utilizzati nei siti del patrimonio culturale. Fra i partner del progetto figura l'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) italiano. "Il campionatore passivo che abbiamo progettato offre numerose vantaggi rispetto ai campionatori tradizionali: bassi costi di produzione, silenziosità, [dimensione] ridotta e, soprattutto, capacità di monitorare contemporaneamente più punti della stessa area", ha chiarito Franco De Santis, un ricercatore dell'Istituto. Anche se i dati ottenuti hanno consentito al team di acquisire molte nozioni sulla natura del degrado ambientale, ad esempio riguardo agli effetti nocivi delle combinazioni di inquinanti, i ricercatori intendono sviluppare ulteriormente il progetto. Tramite l'utilizzo di una tecnologia a cristalli di quarzo trattati, i ricercatori auspicano di produrre semplici dosimetri che i curatori ed i conservatori di opere d'arte potranno utilizzare e decodificare su base continua. Ciò consentirà loro di adottare decisioni più consapevoli su questioni quali la necessità di spostare o restaurare un dipinto o un arazzo. In tal modo, il team spera che il suo lavoro, unitamente ai dati importanti che sono già stati raccolti nel corso del progetto, contribuirà a preservare i siti europei del patrimonio culturale e le opere d'arte.
Paesi
Danimarca, Spagna, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito