Skip to main content
Vai all'homepage della Commissione europea (si apre in una nuova finestra)
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Contenuto archiviato il 2023-01-13

Article available in the following languages:

Secondo una relazione dell'UE, il divario digitale è ancora in fase di crescita

Una nuova relazione dell'UE sull'impatto economico, sociale ed ambientale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) ha sollecitato l'adozione di misure per fermare la crescita costante e dinamica del divario digitale. La relazione, dal titolo "A sustainab...

Una nuova relazione dell'UE sull'impatto economico, sociale ed ambientale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) ha sollecitato l'adozione di misure per fermare la crescita costante e dinamica del divario digitale. La relazione, dal titolo "A sustainable eEurope: can ICT create economic, social and environmental value?" (Una "eEurope" sostenibile: le TIC sono in grado di creare valore a livello economico, sociale ed ambientale?), ha rivelato che l'88 per cento circa di tutti gli utenti Internet rappresenta solo il 15 per cento della popolazione globale del mondo industrializzato, mentre nei paesi digitalmente avanzati, come la Finlandia, il numero di utenti Internet è superiore a quello di tutta l'America Latina. Esistono altresì enormi differenze all'interno dei paesi industrializzati, enuncia la relazione. Nel 2002, il 58 per cento delle famiglie americane disponeva di un accesso ad Internet, rispetto al dato registrato in Europa, che ammontava soltanto al 38 per cento. Nell'ambito dell'UE, le percentuali vanno dal 60 per cento dei Paesi Bassi al 10 per cento della Grecia. Tuttavia, la relazione sostiene che il divario digitale non consiste soltanto nel problema di sviluppare tecnologie digitali nel più breve tempo possibile. Al contrario, il documento lascia intendere che fattori quali l'età, il genere, il reddito, l'origine etnica, lo status occupazionale, l'istruzione e la provenienza geografica rivelino l'esistenza di una forte relazione fra il divario digitale ed i più gravi squilibri sociali. Ciò è certamente vero se si considerano le classi di età che dispongono di un collegamento ad Internet. La relazione indica che nel 2001, circa l'85 per cento della popolazione residente del Regno Unito, di età compresa fra i 16 ed i 24 anni, aveva accesso ad Internet, rispetto al 15 per cento soltanto degli utenti di età compresa fra i 65 ed i 74 anni, ed in confronto al 6 per cento dei cittadini ultrasettantacinquenni. La relazione sottolinea inoltre, forse non a sorpresa, che soltanto il 23 per cento degli appartenenti alla classe di reddito più bassa ha accesso alla superautostrada dell'informazione, rispetto al 68 per cento degli individui appartenenti alla classe di reddito più alta. Alla luce delle notevoli implicazioni sociali connesse all'attuazione delle TIC, la relazione sostiene che i responsabili politici non dovrebbero concentrarsi esclusivamente sulle misure specifiche adottate per questo tipo di tecnologie. Essi, al contrario, dovrebbero rivolgere l'attenzione alle questioni sociali che influenzano l'accesso alla nuova tecnologia. La relazione sottolinea inoltre che non sono state svolte sufficienti attività di ricerca a sostegno della comprensione dei problemi sociali imputabili al divario digitale. La ricerca è considerata un requisito chiave delle misure intraprese per risolvere tale questione. Per ciò che riguarda gli interventi a livello comunitario, la relazione propone che la Direzione generale per le Imprese della Commissione definisca un nuovo programma di sovvenzioni, autonomamente o in collegamento con i programmi esistenti, al fine di evidenziare le iniziative di e-business che recano significativi vantaggi a livello ambientale e sociale. Fra queste figurano l'assistenza alle piccole e medie imprese (PMI) nel superamento dei maggiori problemi che sono costrette ad affrontare rispetto agli organismi di dimensione maggiore. La relazione individua inoltre altri settori che è necessario migliorare al fine di incrementare il valore delle attività connesse alle TIC. Essi includono lo sviluppo dell'efficienza ambientale attraverso una migliore gestione delle catene di approvvigionamento, ed il potenziamento dei processi di controllo nell'intento di ottimizzare il funzionamento del settore delle TIC. La relazione chiede altresì un consolidamento della responsabilità sociale delle imprese nel settore delle TIC ed un impegno maggiore per sensibilizzare il settore privato europeo sui costi-benefici dell'e-work.

Il mio fascicolo 0 0