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Contenuto archiviato il 2023-01-13

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Secondo una relazione, è necessario accrescere la cooperazione per porre fine alla frammentazione dell'infrastruttura europea di ricerca marina

Una relazione pubblicata dal Forum di strategia europea per le infrastrutture di ricerca ha suggerito la necessità di creare nuove forme di cooperazione, al fine di unificare un settore altamente frammentato come quello della ricerca marina in Europa. La relazione passa in ra...

Una relazione pubblicata dal Forum di strategia europea per le infrastrutture di ricerca ha suggerito la necessità di creare nuove forme di cooperazione, al fine di unificare un settore altamente frammentato come quello della ricerca marina in Europa. La relazione passa in rassegna le forme e le prassi attuali di cooperazione e formula raccomandazioni su come creare nuove possibilità per consentire un utilizzo condiviso dell'odierna infrastruttura europea di ricerca marina. In una delle raccomandazioni enunciate dalla relazione si fa riferimento ad una maggiore cooperazione, in particolare fra le agenzie nazionali di finanziamento, in modo da fornire una base migliore per lo svolgimento delle attività di ricerca in Europa. "Il novantacinque per cento dei finanziamenti nella ricerca proviene ancora da fonti nazionali e solo il cinque per cento dall'UE. Ecco perché dobbiamo prendere in considerazione la possibilità di accrescere la cooperazione nell'ambito dei finanziamenti nazionali alla ricerca", ha spiegato Kaisa Konen, presidente del gruppo di lavoro ad hoc che ha redatto la relazione. "La ricerca marina, in particolare, è stata indicata come un settore altamente frammentato, in cui la manutenzione delle infrastrutture assorbe da sola la metà dei finanziamenti destinati alla ricerca ", ha aggiunto Konen. La relazione rivela, infatti, il livello di disgregazione e fa notare che, se da un lato alcuni Stati membri dimostrano un'eccellenza scientifica nella ricerca marina, dall'altro è poco probabile che dispongano delle migliori strutture di ricerca o che abbiano le possibilità di sostenere tale disciplina dal punto di vista finanziario. "Tali elementi non sempre coincidono e noi intendiamo invertire questa tendenza. La ricerca marina è una ricerca globale e la competitività dell'Europa deve essere sostenuta", ha ammonito Konen. Secondo Konen, le raccomandazioni della relazione possono essere inserite nel contesto dello Spazio europeo della ricerca (SER) e del suo obiettivo di accrescere la competitività europea nella ricerca mediante la creazione del cosiddetto mercato interno della ricerca, in cui la mobilità dei ricercatori e i finanziamenti nel settore non dovranno subire alcuna restrizione e le infrastrutture scientifiche saranno impiegate nella maniera più efficace possibile. Sulla stessa scia, la relazione propone che i team di ricerca dei vari Stati membri dovrebbero, in futuro, poter accedere ognuno alle risorse dell'altro, ad esempio attraverso l'uso comune delle imbarcazioni e dei laboratori marini, che spesso restano inutilizzati per buona parte dell'anno. "Attraverso la stesura di accordi comuni, queste strutture potrebbero essere sfruttate molto più efficacemente di quanto si faccia al momento", ha dichiarato Konen. La relazione segnala inoltre che, quando si acquistano nuove apparecchiature per la ricerca, si dovrebbe procedere ad una selezione delle acquisizioni, in modo da integrare quelle già esistenti nelle strutture di ricerca europee.

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