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Contenuto archiviato il 2023-01-13

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I ricercatori del settore pubblico francese chiedono un dibattito aperto sugli OGM

Oltre 700 ricercatori del settore pubblico e degli atenei francesi hanno firmato una petizione nella quale si richiede un dibattito pubblico sui programmi di ricerca relativi alle biotecnologie. L'iniziativa segue la raccolta di oltre 1.500 firme a difesa della ricerca sugli ...

Oltre 700 ricercatori del settore pubblico e degli atenei francesi hanno firmato una petizione nella quale si richiede un dibattito pubblico sui programmi di ricerca relativi alle biotecnologie. L'iniziativa segue la raccolta di oltre 1.500 firme a difesa della ricerca sugli organismi geneticamente modificati, che ha rappresentato una risposta alla distruzione, durante questa estate, di 25 prove sul campo degli OGM. Tutti gli istituti di ricerca pubblici francesi, in particolare l'INRA, il CNRS, il CIRAD e il CEMAGREF, hanno preso parte a quest'ultima petizione. "I ricercatori e le università vogliono comunicare alla società che essa deve partecipare alla presa di decisioni sugli obiettivi e sull'utilizzo dei risultati del loro lavoro. Dichiarano che una ricerca di qualità deve essere pertinente dal punto di vista sociale, in particolare quando riguarda la sicurezza alimentare e la gestione delle risorse della biodiversità", recita la petizione. I ricercatori sostengono che la recente distruzione di colture transgeniche sperimentali ha rappresentato un utile avvertimento e dovrebbe condurre all'attuazione del principio di precauzione. Contestano inoltre il potenziale di questa forma di biotecnologia per i paesi in via di sviluppo, sostenendo che essa "rende gli agricoltori dipendenti da determinate imprese di sementi e di prodotti farmaceutici. La petizione precedente a difesa dei diritti dei ricercatori francesi ad eseguire prove sul campo relative agli OGM, descritte come "indispensabili per la ricerca sulla biologia delle colture e per il miglioramento di queste ultime", aveva chiesto al governo francese di "assumersi la responsabilità" della continuazione di tali ricerche".

Paesi

Francia

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