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Contenuto archiviato il 2023-01-13

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La ricerca offre nuove speranze ai diabetici

Il 14 novembre, Giornata mondiale del Diabete, i circa 194 milioni di diabetici di tutto il mondo hanno ricevuto una buona notizia: un team di ricercatori statunitensi ha annunciato di aver arrestato ed invertito il diabete di tipo 1 nei topi. Il 13 novembre, la Commissione e...

Il 14 novembre, Giornata mondiale del Diabete, i circa 194 milioni di diabetici di tutto il mondo hanno ricevuto una buona notizia: un team di ricercatori statunitensi ha annunciato di aver arrestato ed invertito il diabete di tipo 1 nei topi. Il 13 novembre, la Commissione europea ha reso noto il finanziamento di un progetto integrato del valore di 11,7 milioni di euro per studiare il trattamento dell'obesità, una delle principali cause del più comune diabete di tipo 2. I soggetti affetti da diabete di tipo 1 non sono in grado di produrre insulina e per sopravvivere necessitano di regolari iniezioni di quest'ormone. L'insulina viene normalmente prodotta dalle cellule insulari del pancreas, che, nei diabetici, vengono distrutte dal sistema immunitario dell'organismo. Senza l'insulina, i soggetti affetti da diabete di tipo 1 non sono in grado di convertire gli zuccheri in combustibile, pertanto i livelli di glucosio nel sangue aumentano pericolosamente. Il team di scienziati americani ha già scoperto che, iniettando delle cellule spleniche prelevate da topi sani in topi affetti da diabete, il sistema immunitario di quest'ultimi può essere rieducato ad accettare il trapianto di cellule insulari. Nell'ultima ricerca, tuttavia, i ricercatori hanno utilizzato un tipo specifico di cellula splenica e hanno osservato con stupore che i topi diabetici cominciavano a produrre loro stessi cellule insulari in grado di secernere insulina. Il dott. David Nathan, direttore del Centro di diabetologia del Massachusetts General Hospital, presso il quale è stata condotta la ricerca, avrebbe affermato: "Gli straordinari risultati ottenuti sul modello murino di diabete di tipo 1 suggeriscono la possibilità di bloccare la distruzione delle cellule produttrici di insulina nei pazienti che stanno sviluppando la malattia. In questo modo, si potrebbe riuscire ad invertire il processo della malattia anche nei pazienti con diabete conclamato". In concomitanza con la Giornata mondiale del Diabete, la Commissione ha annunciato altresì il lancio di un progetto integrato quinquennale per affrontare il problema dell'obesità, principale causa anche dell'altro tipo di diabete. Il sovrappeso può impedire all'organismo di mantenere la glicemia entro livelli normalmente bassi. Alla luce del costante aumento del peso medio degli europei, 24 partner di dieci paesi europei parteciperanno ad un progetto, volto ad individuare i meccanismi cerebrali che influenzano l'obesità. Com'è noto, determinate regioni del cervello svolgono un importante ruolo nella regolazione del peso corporeo, pertanto il team esaminerà i circuiti cerebrali di regolazione per convalidare nuovi metodi di trattamento dell'obesità. A tal fine i partecipanti al progetto integrato utilizzeranno approcci genomici avanzati, conducendo analisi dettagliate sui gruppi campione di pazienti e ricerche genetiche su modelli animali. Il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha affermato: "L'obesità è una delle principali cause del diabete. Essa rappresenta un importante fattore di rischio e la riduzione del peso spesso migliora il controllo della glicemia, favorendo così il trattamento del diabete. Questo nuovo progetto di ricerca è un primo esempio della realizzazione pratica dello Spazio europeo della ricerca nel settore della diabetologia".